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Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

A Lucca, 80 vignaioli da tutta Italia animano la prima edizione di Vini delle Coste: un evento dove il vino è cultura, territorio, sperimentazione sensoriale e biodiversità

 
15 aprile 2025 | 09:30

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

A Lucca, 80 vignaioli da tutta Italia animano la prima edizione di Vini delle Coste: un evento dove il vino è cultura, territorio, sperimentazione sensoriale e biodiversità

15 aprile 2025 | 09:30
 

Lucca, famosa per le sue mura monumentali risalenti al Rinascimento, racchiude un centro storico incantevole, ove Medioevo, Rinascimento e Barocco si scambiano armonie: la piazza dell’Anfiteatro, la Basilica di San Frediano, la Torre Guinigi, il Palazzo Ducale, la Cattedrale di San Martino… un luogo magico, circondato dal paesaggio collinare toscano, che quest’anno ha ospitato il 30 e 31 marzo la prima edizione di “Vini delle Coste”.

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

Lucca ha ospitato la prima edizione di Vini delle Coste

Vini delle Coste, l'edizione 2025

Ottanta produttori vitivinicoli, provenienti da tutta Italia, hanno animato masterclass e focus group gastronomici, incontrando oltre 1200 visitatori, in maggioranza amanti del vino e operatori del settore. Bellissimo il clima di collaborazione e condivisione creatosi tra le cantine che, tutte assieme, hanno promosso il vino italiano e condiviso i tanti racconti che stanno dietro al calice. Storie di donne e uomini, provenienti da Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, accomunati dall’amore per la propria terra e dal lavoro quotidiano, talvolta eroico. Un’atmosfera che è riuscita a pervadere anche “Condi-menti”, format ideato dallo chef-mattatore Cristiano Tomei che, attorno al tavolo conviviale allestito per l’occasione, ha riunito grandi chef, letterati, artisti e pubblico.

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

Alessandra Guidi, ideatrice e organizzatrice di Vini delle Coste

Ne parliamo con Alessandra Guidi, ideatrice e organizzatrice di “Vini delle Coste”: abbiamo anzitutto chiesto, visto che la manifestazione è un punto d’arrivo, da dove siamo partiti. «Lucca - ha chiarito Alessandra - era già sede di eventi dedicati alle eccellenze vitivinicole delle coste, ma da quest’anno c’è un nuovo format, a cura dell’agenzia lucchese Event Service. L’idea è quella di far conoscere la nostra progettualità sul vino: fatto da vignaioli che lavorano in proprio, con le loro terre e le loro cantine, coprendo insomma tutti i passaggi della filiera, dal campo allo scaffale. Un prodotto identificabile, figlio in tutto e per tutto del territorio. Al centro rimane comunque la persona del vignaiolo, che crede e investe nel suo territorio, consapevole dell’importanza delle sue coltivazioni per la storia, l’economia, il paesaggio italiano, producendo qualità: che va poi valorizzata, altrimenti il ciclo si ferma, specie in un momento storico particolare come questo».

Vini delle Coste, non solo vino

«Non poteva mancare l’olio - dice ancora -parte fondamentale della storia e del paesaggio toscano, insieme agli altri prodotti tipici che da sempre caratterizzano la Lucchesìa: i legumi e quindi le zuppe di verdura, il pecorino della Garfagnana, le castagne, le panificazioni con patate, farro o granturco». È proprio Lucca il posto giusto? «Naturalmente sì, per la storia, le bellezze architettoniche, la ricchezza del paesaggio e le sinergie possibili con tutti gli altri eventi cittadini: online è rintracciabile un elenco lunghissimo, che va incontro a tutti i gusti, per non parlare di Lucca Comics & Games, una fiera dedicata al fumetto, all’animazione e ai giochi che da tempo si è guadagnata notorietà in tutto il mondo».

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

Vini delle Coste: presenti ottanta produttori vitivinicoli, provenienti da tutta Italia

Saltando di vite in frasca, andiamo a chiedere a Cristiano Tomei quale sia il filo conduttore degli incontri “Condi-menti”: momenti ideali per discutere, assaggiare e farsi sorprendere.
«Siamo qui per farci delle domande - ci racconta il rimbombante Tomei - soddisfare le curiosità, ricevere stimoli: ad esempio, attorno al tavolo dedicato ai “Colori Mantecati” ho riunito due rinomati gelatai, Gianfrancesco Cutelli e Cinzia Otri, e un fumettista, Massimo Giacon. Si è discusso di cremosità, di cosa ci venga in mente quando mangiamo un gelato, cosa sia evocato in automatico da quel lato della nostra mente che non controlliamo.

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

Lo chef Cristiano Tomei

Abbiamo giocato e io ci ho messo del mio, navigando attraverso il concetto di cremosità e invitando i presenti a chiudere gli occhi, mentre assaggiavano qualcosa che apparentemente col gelato non c’entra nulla: il raviolo di bollito, fatto di nervetti di vitello, cioè cartilagini delle ginocchia, che abbiamo bollito, passato al setaccio, steso e ricomposto a forma di raviolo, e infine riempito. Dentro c’è un ripieno di acciughe al pesto, salate con prezzemolo, aglio, aceto, olio, come quelle che facevano la mi’ mamma, la mi’ zia e la mi’ nonna. Tutto un bollito con la salsa verde concentrato in un boccone solo, gli occhi dicono una cosa ma il palato sperimenta dell’altro, ed è questo che bisogna fare in cucina: provocare e divertire, giocare con quello che conosciamo e che cambia forma davanti a noi. Il gusto viene catturato dalla consistenza cremosa e fa partire l’associazione con qualcosa di consolante, confortevole, quell’abbraccio materno che anche il gelato è in grado di rendere presente».

Vini delle Coste, Lucca biodinamica

A “Vini delle Coste”, tanto per ricordare com’è importante la convivenza tra diversi/opposti, le lezioni gastropsicologiche dello chef televisivo si sono accostate alla vivacità intellettuale di “Lucca biodinamica”: un’associazione di persone dedite a praticare l'agricoltura biodinamica, un'evoluzione del metodo biologico che considera l'azienda agricola come un organismo vivente e interconnesso. Un rappresentante autorevole è senz’altro l’enologo (nonché viticoltore) Saverio Petrilli, che con la sua azienda “Malgiacca” ha iniziato da qualche anno un lavoro di recupero di vecchie vigne, tenendo insieme uve diverse negli stessi appezzamenti in modo da applicare i princìpi dell’antica saggezza contadina: perché è così, secondo Saverio, che si fa esprimere nel bicchiere un terroir ricco di storia e biodiversità.

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

L'enologo Saverio Petrilli

Saverio Petrilli, tanto per intenderci, è il signore barbuto che gira per eventi e fiere agricole con le zolle nel borsone: a simboleggiare che la terra rappresenta quell’elemento di base che trascuriamo tutti, pur essendo il fondamento di tutto e di tutti. Ne ha posizionate quattro sul tavolo di presentazione, per mettere in chiaro le priorità, e poi ha riassunto a tutti i partecipanti alla degustazione cosa bolle in pentola: «Le degustazioni fatte insieme agli amici dell’associazione “Lucca biodinamica” ci sono servite a capire a quali diversi terroir erano riconducibili i diversi vini, proprio perché il territorio lucchese è eterogeneo e le composizioni cambiano a pochi chilometri di distanza. Finora abbiamo individuato quattro macroaree, che vi offriamo ora in degustazione alla cieca, per testare se anche altri degustatori si accorgano dello stretto rapporto esistente fra composizione geologica e risultato enologico.

Vini delle Coste: a Lucca, il vino incontra la cultura e la biodinamica

Vini delle Coste: spazio anche a masterclass e degustazioni

Uno degli obiettivi di questo lavoro? Se siamo d’accordo sulle caratteristiche comuni delle quattro zone, più facilmente si potrà convincere il viticoltore lucchese ad adeguarsi, a rispettare la natura evitando forzature, a non realizzare il vino che si ha in testa, ma il vino che si ha nel campo. Comprendendo, finalmente, che come agricoltori abbiamo una responsabilità: oltre a dei diritti sul terreno abbiamo dei doveri, verso il terreno e pure verso la comunità tutta».

Oltre il vino, un'esperienza

Se ne deduce che “Vini delle Coste” può essere vista come un’occasione fuori dal comune: oltre a degustare il vino, il pecorino e il pane sciapo con l’olio, si possono assaporare ragionamenti sui massimi sistemi, su consistenze cremose e ricordi dell’infanzia, accompagnati da dosi generose di Colline Lucchesi DOC e Montecarlo DOC; considerati però come doni della natura, non come bottiglie sullo scaffale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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