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Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

Tajani conferma l'esclusione del whisky dai contro-dazi Ue, ma la preoccupazione resta per le misure Usa: «Rischiano di estrometterci dal mercato» dice Federvini. Il commissario Ue Hansen auspica una de-escalation e si augura che il “Pacchetto Vino” per semplificare la promozione del vino venga approvato entro l'autunno, mentre Coldiretti chiede misure concrete a sostegno

07 aprile 2025 | 18:58
Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano
Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

Tajani conferma l'esclusione del whisky dai contro-dazi Ue, ma la preoccupazione resta per le misure Usa: «Rischiano di estrometterci dal mercato» dice Federvini. Il commissario Ue Hansen auspica una de-escalation e si augura che il “Pacchetto Vino” per semplificare la promozione del vino venga approvato entro l'autunno, mentre Coldiretti chiede misure concrete a sostegno

07 aprile 2025 | 18:58
 

È l'impatto dei dazi americani il tema caldo di Vinitaly 2025, anche se la preoccupazione per la misura introdotta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump viene parzialmente lenita dalle buone notizie che arrivano da Bruxelles che ha escluso il whisky americano dalla lista dei contro-dazi che l'Ue applicherà ai prodotti statunitensi. Una decisione accolta con favore dall'Unione italiana vini (Uiv) che temeva un ulteriore inasprimento delle misure come contro-reazione Usa alla possibile mossa europea. Tuttavia, le preoccupazioni per l'export oltre Atlantico permangono.

Dazi Usa: salvare il whisky per salvare il vino

Il Bourbon, il whisky americano, è fuori dalla lista dei contro-dazi previsti dall'Unione europea. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo che nel pomeriggio, in collegamento da Bruxelles per la riunione dei ministri del commercio europei, aveva anticipato al Vinitaly che si stava andando in quella direzione. Nell'occasione aveva dichiarato: «C'è grande unità a livello europeo per evitare che ogni Stato tratti per sé. Mi pare ci sia convergenza anche da parte della Commissione Ue sulla necessità assoluta di non scatenare una guerra commerciale. La speranza è quella di arrivare a zero dazi Usa e zero Ue, per dar vita a un grande spazio economico libero di mercato Ue-Usa, per favorire la crescita dell'economia».

Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

L‘intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani a Vinitaly (foto Ennevi)

Il ministro Tajani aveva annunciato anche un nuovo piano per cercare nuovi settori dove aumentare le esportazioni: «Organizzeremo iniziative per esplorare nuovi mercati e recuperare tutto ciò che si può dal danno dei dazi americani. Saremo in India questa settimana, anche con la partecipazione del presidente di Veronafiere Bricolo. Successivamente a Caserta per un business forum con gli olandesi e poi in Giappone, in attesa della missione del Presidente del Consiglio Meloni negli Usa. L'Italia vuole essere protagonista all'interno di una strategia per favorire non soltanto il nostro Paese ma l'intera Europa».

Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv

Una proposta, quella di escludere il whisky dalla lista Ue, che da sempre aveva incontrato il favore della Uiv che aveva segnalato «la pericolosità di avvitarsi in una spirale controproducente che vede gli alcolici europei - compreso il vino - esportare per 8 miliardi di euro a fronte di un import degli stessi prodotti per 1,3 miliardi». Le tariffe aggiuntive sugli spirits americani erano state inizialmente annunciate dall'Unione Europea e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte dell'amministrazione Trump. «Desidero - ha detto il presidente Lamberto Frescobaldi - ringraziare anche a nome di Unione italiana vini il ministro per aver accolto e portato a termine con successo un'istanza di fondamentale importanza per il nostro settore. Un'istanza, come sostenuto dal ministro e vicepresidente del Consiglio, tesa a salvaguardare l'immediata ritorsione sul vino».

L'impatto dei dazi sul vino italiano negli Stati Uniti

Il comparto vitivinicolo italiano si trova oggi di fronte a una fase di cambiamento rilevante, segnato da sfide esterne e trasformazioni nei modelli di consumo. Se ne è discusso nel corso della 57ª edizione di Vinitaly, durante l'evento promosso da Federvini dal titolo “Tra dazi e rivoluzione dei consumi: il vino a una svolta storica?” Secondo i dati elaborati dal Nomisma Wine Monitor per Federvini, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di sbocco per il vino italiano, con un valore annuo di quasi 2 miliardi di euro e una netta prevalenza di vini Dop. I dazi ipotizzati, fino al 20%, comporterebbero un aumento dei prezzi medi all'importazione: +0,90 €/l per il Prosecco, fino a +2,60 €/l per i rossi piemontesi e +2,40 €/l per quelli toscani.

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Micaela Pallini, presidente di Federvini

Considerando che, nel sistema distributivo statunitense, il prezzo si moltiplica in media per quattro volte dalla dogana allo scaffale, l'incremento potrebbe penalizzare seriamente la competitività del vino italiano rispetto a concorrenti come i vini locali o quelli provenienti da Cile, Australia e Argentina. Il rischio di esclusione dai canali distributivi diventa quindi concreto. «Il clima di escalation - ha dichiarato la presidente di Federvini Micaela Pallini - non aiuta le relazioni diplomatiche e allontana qualunque possibilità di negoziazione. I dazi del 20% sui vini italiani rischiano di estrometterci dagli scaffali americani a vantaggio di altri competitor. Allo stesso tempo, anche la platea dei consumatori sta cambiando e con loro i criteri di scelta dei prodotti. Dobbiamo essere in grado di intercettare ed agganciare i gusti in evoluzione per poter garantire un'offerta in linea con le nuove tendenze». «Oggi serve una visione strategica: il tempo delle reazioni isolate è finito. Serve una regia, una visione di ampio respiro. Difendere il vino oggi significa salvaguardare una delle colonne portanti della nostra economia e dell'immagine dell'Italia nel mondo».

Dazi Usa sul vino, il commissario Ue apre alla de-escalation

Durante la sua prima visita a Vinitaly, il commissario europeo all'Agricoltura e allo sviluppo rurale, Christophe Hansen, ha affrontato il tema delle tensioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti. Invitato dal ministro italiano dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, Hansen ha dichiarato che l'Unione tenterà «in ogni modo la de-escalation», sottolineando come i dazi penalizzino aziende agricole, imprese e consumatori da entrambe le parti dell'Atlantico. Il commissario ha auspicato una soluzione condivisa che eviti effetti inflattivi sul commercio internazionale. Hansen ha inoltre parlato del contesto politico europeo attuale, ritenendolo favorevole al dialogo con Paesi terzi. Ha indicato l'India come uno dei mercati prioritari per le esportazioni agroalimentari europee, insieme al Giappone, dove a giugno guiderà una delegazione di produttori, e al Mercosur, area considerata strategica per l'export di prodotti alimentari ad alto valore aggiunto. Secondo Hansen, le iniziative di “diplomazia agroalimentare” saranno fondamentali per creare nuove opportunità, in particolare per i produttori del settore vino e alimentare.

Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

I commissari europei Cristophe Hansen (Agricoltura) e Olivér Várhelyi (Salute), con il ministro italiano dell‘Agricoltura Francesco Lollobrigida e il presidente di Veronafiere Federico Bricolo

Insieme ad Hansen era presente anche il commissario europeo per la Salute e il benessere degli animali, Olivér Várhelyi. È la prima volta che due commissari europei partecipano congiuntamente a Vinitaly. L'occasione è stata utile per un confronto con la direzione di Veronafiere - rappresentata dal presidente Federico Bricolo e dal direttore generale Adolfo Rebughini - sui temi legati alle dinamiche internazionali del mercato vitivinicolo. Durante l'incontro sono stati affrontati anche i temi degli investimenti nel settore, della sostenibilità e delle strategie per favorire l'accesso a nuovi mercati, con un'attenzione particolare alla semplificazione normativa.

A proposito del recente "Pacchetto Vino" presentato a Bruxelles, Hansen ha espresso un cauto ottimismo: «Mi auguro che l'iter di approvazione possa procedere speditamente, con l'obiettivo di concluderlo entro l'autunno». Il commissario ha inoltre evidenziato come il pacchetto includa misure specifiche volte alla semplificazione delle procedure di promozione, considerate fondamentali per sostenere il settore in questa fase di transizione.

Dazi Usa, l'incontro con i buyer americani

Nel frattempo, Bricolo e Adolfo Rebughini, rispettivamente presidente e direttore generale di Veronafiere, hanno incontrato una delegazione composta da 30 importatori statunitensi. All'incontro con i buyer americani hanno partecipato anche Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, Molly Matelski, Director Buyer Relations di Fiere Italiane, e Fulvio Calcinardi, direttore esecutivo della Camera di Commercio italiana americana del Midwest - Chicago. La loro presenza ha contribuito a rafforzare il dialogo tra operatori italiani e statunitensi, in un contesto fieristico che si conferma punto di riferimento per l'interscambio enologico internazionale.

Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

L'incontro con i buyer americani (foto Ennevi)

L'incontro si è svolto all'interno del quartiere fieristico, sede della manifestazione internazionale dedicata ai vini e ai distillati. La delegazione di buyer fa parte della più ampia rappresentanza statunitense a Vinitaly 2025, che conta oltre 3.000 operatori del settore presenti durante i quattro giorni di fiera. L'incontro ha rappresentato un momento di confronto diretto con gli attori della filiera americana, in un'ottica di consolidamento delle relazioni commerciali e istituzionali. La visita rientra in un percorso più ampio di internazionalizzazione promosso da Veronafiere, in vista dei prossimi eventi strategici negli Stati Uniti. In particolare, è prevista a breve la partecipazione a un evento di alto profilo organizzato dall'Ambasciata italiana a Washington, alla presenza di membri del Congresso Usa appartenenti al comitato italoamericano e rappresentanti della National Italian American Foundation. Questo appuntamento istituzionale anticipa la seconda edizione di Vinitaly.Usa, in calendario a Chicago il 5 e 6 ottobre 2025.

Dazi Usa, sostenere le filiere

Il Commissario europeo Hansen, ha discusso con i rappresentanti di Coldiretti e Filiera Italia l'impatto dei dazi statunitensi sul vino e su altri prodotti agroalimentari. Presenti al confronto Prandini, Gesmundo e Scordamaglia, oltre a rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo, tra cui la vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna e il direttore del Centro Studi Divulga Felice Adinolfi. Nel corso dell'incontro, Coldiretti ha evidenziato la necessità di un intervento dell'Unione Europea per compensare gli effetti dei dazi, evitando misure di ritorsione commerciale che potrebbero aggravare la situazione. Secondo l'organizzazione, l'UE dovrebbe investire direttamente nelle filiere produttive, incentivare l'internazionalizzazione e semplificare il quadro normativo, spesso percepito come eccessivamente complesso e oneroso dalle imprese agricole, soprattutto quelle guidate da giovani. Gesmundo ha sottolineato come la burocrazia rappresenti un ostacolo concreto allo sviluppo, scoraggiando nuovi insediamenti agricoli e rallentando gli investimenti.

Primo segnale dall'Ue: niente contro-dazi sul whisky americano

L'incontro del commissario Hansen con il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia

Hansen ha confermato l'intenzione di rafforzare il dialogo tra istituzioni europee e settore agricolo, sottolineando l'attualità di temi come la sicurezza e la sovranità alimentare. Ha inoltre dichiarato l'avvio di una nuova fase politica, in cui si intende superare la precedente impostazione legata a Green Deal e Farm to Fork.Prandini ha ribadito la necessità di strumenti mirati nella riforma della Politica agricola comune (Pac), per sostenere i giovani imprenditori agricoli e le comunità delle aree rurali e montane, con l'obiettivo di garantire continuità e presidio del territorio. Intervenendo sul nuovo piano vino europeo, Francesco Ferreri ha richiamato l'attenzione sui possibili effetti dei dazi, sottolineando l'importanza di tutelare gli investimenti fatti negli ultimi quindici anni sul posizionamento internazionale dei vini europei. Ha inoltre auspicato un utilizzo più agile dell'Ocm Promozione, attraverso procedure semplificate. Dominga Cotarella ha infine evidenziato l'inclusione dell'enoturismo nel piano vino europeo, considerandolo un elemento strategico per lo sviluppo delle aree interne e rurali, in grado di coniugare produzione, accoglienza e valorizzazione culturale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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