Per Campari è crisi di leadership: Fantacchiotti si dimette, 2 manager al timone

Matteo Fantacchiotti si dimette da CEO di Campari per motivi personali. Paolo Marchesini e Fabio Di Fede assumono il ruolo di co-CEO ad interim, avviando un processo di transizione per la nuova leadership Nonostante la solidità strutturale, Campari ha dovuto affrontare alcune difficoltà economiche. -5% in borsa e dall’inizio dell'anno il titolo aveva già un calo del 25%

18 settembre 2024 | 09:45

Matteo Fantacchiotti, CEO di Campari, ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni con effetto immediato per motivi personali, solo cinque mesi dopo essere subentrato alla guida dell'azienda. La notizia, diffusa attraverso un comunicato ufficiale della società, ha creato un significativo movimento ai vertici dell'azienda, nota per i suoi celebri marchi nel settore degli alcolici. E la Borsa, che già aveva penalizzato l'azienda negli ultimi mesi, in giornata ha segnato oltre il 5 % di ribasso.

Campari, nuova struttura di gestione: Marchesini e Di Fede co-CEO ad interim

In seguito alla decisione di Fantacchiotti, il consiglio di amministrazione di Campari ha rapidamente delineato una nuova struttura di gestione. Paolo Marchesini, chief financial and operating officer, e Fabio Di Fede, general counsel and business development officer, sono stati nominati co-CEO ad interim. Entrambi faranno parte di un comitato per la transizione della leadership, creato appositamente per gestire la fase di cambiamento e per identificare il nuovo amministratore delegato. A presiedere questo comitato sarà Bob Kunze-Concewitz, ex amministratore delegato di Campari, che ora ricopre un ruolo non esecutivo nel consiglio.

Il Comitato avrà il compito di guidare la ricerca di un nuovo CEO, esaminando candidati sia interni che esterni all’azienda, seguendo le migliori pratiche di governance. Il processo sarà supervisionato anche dal comitato remunerazione e Nomine, per assicurare una scelta oculata e strategica per il futuro dell'azienda.

Quale è il futuro di Campari?

Luca Garavoglia, presidente di Campari, ha voluto rassicurare investitori e dipendenti sul futuro della società, nonostante il cambio improvviso al vertice. «La nostra ambizione di crescita rimane fortissima», ha dichiarato Garavoglia, sottolineando che Campari può contare su una struttura aziendale solida e una presenza globale ben consolidata. Il portafoglio dell'azienda include alcuni dei marchi più prestigiosi del settore, supportati da un team di professionisti altamente qualificati.

Il presidente ha espresso fiducia nella capacità dell'azienda di continuare il suo percorso di espansione, forte della recente acquisizione del 14,6% della sudafricana Capevin Holdings Proprietary Limited, che detiene il controllo di CVH Spirits Limited, una società scozzese specializzata nella produzione e commercializzazione di whisky single malt. Ma secondo un operatore di mercato, l'impressione è che ci sia confusione interna riguardo alla governance dell'azienda.

Campari, difficoltà del settore e debolezza del titolo

Nonostante la solidità strutturale, Campari ha dovuto affrontare alcune difficoltà economiche. Dall'inizio dell'anno, il titolo ha subito un calo del 25%, riflettendo le sfide del settore del beverage a livello globale. La scorsa settimana, le azioni dell'azienda hanno perso quasi il 6%, in seguito alle dichiarazioni di Fantacchiotti durante un roadshow di Bofa (Bank of America), in cui il CEO uscente aveva evidenziato le persistenti difficoltà del comparto.

Fantacchiotti aveva sottolineato in particolare la debolezza del mercato in Cina, dove la ripresa economica attesa non si è concretizzata, e la situazione negli Stati Uniti, dove i consumi rimangono fiacchi, nonostante le aspettative di miglioramento nel terzo trimestre. I dati Nielsen sul sell-out hanno confermato che i consumi nel settore degli alcolici sono ancora al di sotto delle previsioni, contribuendo alla pressione sulle azioni di Campari.

Pioggia di vendite su Campari a Piazza Affari dopo le dimissioni di Fantacchiotti

In ogni caso l'annuncio inaspettato delle dimissioni di Fantacchiotti,  ha scatenato una pioggia di vendite su Campari a Piazza Affari. Alle 9:20 di mercoledì 18 settembre 2024, le azioni hanno perso il 5,3%, scendendo a 7,136 euro dopo aver toccato un nuovo minimo da maggio 2020, a 7,054 euro. I volumi scambiati hanno raggiunto i 3,5 milioni di azioni, rispetto alla media di 3,3 milioni per una seduta intera degli ultimi 30 giorni.

Campari, il processo di selezione del nuovo CEO

La selezione del nuovo CEO sarà un momento cruciale per Campari. Il Comitato per la Transizione della Leadership, affiancato dal Comitato Remunerazione e Nomine, avrà il compito di valutare con attenzione i profili candidati. Saranno prese in considerazione sia opzioni interne che esterne all'azienda, con l’obiettivo di trovare un leader capace di guidare Campari in una fase complessa ma ricca di opportunità.

Nel frattempo, è stata annunciata anche la nomina di Jean-Marie Laborde come vicepresidente del consiglio di amministrazione, con il compito di supportare la gestione dell'azienda in questo delicato periodo di transizione.

Le dimissioni di Matteo Fantacchiotti rappresentano un momento di svolta per Campari, che ora deve affrontare una fase di transizione ai vertici. Con la nomina di Marchesini e Di Fede come co-CEO ad interim e la creazione di un comitato dedicato alla ricerca del nuovo amministratore delegato, l'azienda si prepara a gestire questa delicata fase, mantenendo il focus sulle sue strategie di crescita globale.

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