Etichette sul vino, è legge in Irlanda. Il ministro Donnelly: «Spero ci seguano»
La legge prevede che le etichette dei prodotti alcolici indichino il contenuto calorico e i grammi di alcol nel prodotto e contengano avvertenze sul rischio di consumazione. Un danno da 45 milioni di euro per l'Italia
Il giorno della verità, purtroppo, è arrivato: il ministro della Salute dell'Irlanda, Stephen Donnelly, ha ufficialmente convertito in legge il regolamento che prevede l'etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie. A darne l'annuncio proprio il ministero di riferimento di Dublino. La legge prevede che le etichette dei prodotti alcolici indichino il contenuto calorico e i grammi di alcol nel prodotto e contengano avvertenze sul rischio di consumare alcol durante la gravidanza e sul rischio di malattie del fegato e tumori mortali dovuti al consumo di alcol: si tratta del primo caso in Europa e una vera e propria mannaia per gli esportatori della bevanda - per l'Italia sarà un danno (attuale) da circa 45 milioni di euro l'anno, cifra raggiunta nel 2022 con l'export nel Paese d'Oltremanica. Nonostante gli studi, in particolare quello della BMC Medical Education, rivelano come il vino - a differenza degli altri alcolici e superalcolici - sia invece un ottimo alleato della salute e contribuisca ad una vita più lunga.
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Etichettatura del vino in Irlanda, il ministro Donnelly: «Non vedo l'ora che altri Stati seguano il nostro esempio»
Come si riporta nel documento, la legge si applicherà solamente dopo un periodo di transizione di tre anni, esattamente dal 22 maggio 2026. «Sono lieto che siamo il primo Paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un'etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici - ha dichiarato Donnelly. Non vedo l'ora che altri Stati seguano il nostro esempio». Il ministro Donnelly non vede l'ora di vedere altri "followers" della legge, ma davanti a sé troverà un muro composto da diverse nazioni - Italia su tutte. La tematica, in campo europeo, sarà all'ordine del giorno di una riunione del comitato "barriere tecniche al commercio" del 21 giugno. La settimana scorsa le associazioni europee e nazionali di produttori di vino, birra e distillati hanno presentato reclami ufficiali alla Commissione dell'Unione Europea perché apra una procedura di infrazione contro l'Irlanda.
Prandini (Coldiretti): «Decisione semplicistica che rischia di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti»
E per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, «è del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol». E poi: «Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate».
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Alberto Lupini
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