Un... Giro di degustazioni. L'Oltrepò mette il suo top nel calice

In occasione della tappa del Giro d'Italia, Rovereto-Stradella il Consorzio ha proposto degustazioni itineranti che hanno portato alla scoperta delle eccellenze vinicole del posto

27 maggio 2021 | 18:30
di Emanuela T. Cavalca
Si è concluso il giro delle degustazioni di vino nei sette comuni dell’Oltrepò Pavese che fanno da cornice al finale della tappa del Giro d’Italia (Rovereto-Stradella). Un Oltrepò Pavese che diventa “Divino” dunque, perché offre una varietà di vini incredibile che vanno dal frizzante al dolce amabile. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha proposto un’attività di tasting dei prodotti d’ eccellenza enologica del territorio. Si tratta di una selezione di vini in degustazione proposti giorno per giorno, comune per comune (quelli attraversati dalla Corsa Rosa), a seconda della tipologia abbinata al luogo degli eventi, sulle colline vitate dell’Oltrepò Pavese, storica zona vitivinicola che rappresenta il 60 per cento della produzione del vino lombardo e la terza area mondiale produttiva di Pinot nero.

Sette masterclass con prodotti tipici in abbinamento

Le sette Masterclass, organizzate in collaborazione con Grana Padano, collegano 194 Paesi e 22 network televisivi sul finale della 18ª tappa del Giro d’Italia 2021. «In un periodo in cui, a causa delle restrizioni pandemiche, sono mancate le principali fiere di settore è importante creare nuove occasioni di incontro con gli operatori e nuove forme di coinvolgimento per dialogare con un pubblico diverso e sempre più ampio», ha sottolineato Carlo Veronese, direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Giorno dopo giorno gli allievi della scuola alberghiera Santa Chiara, coordinati dai loro insegnanti, hanno offerto diversi risotti, abbinati a vini tipici. Non solo nei pressi del Truck è stata allestita una area di intrattenimento dei visitatori e uno schermo per seguire le tappe del giro. Le degustazioni fanno avvicinare gli appassionati ai vini del territorio.

L’iniziativa vuole fare scoprire un territorio dolce e verde, fatto di zone boschive, vigneti su tratti collinari e zone pianeggianti, magnifici castelli, dove è piacevole pedalare e passeggiare. Una terra all’incrocio con quattro regioni, che si sta rilanciando anche attraverso il turismo di prossimità. Le tappe sono iniziate a Zenevredo (Giovedì 20–Metodo Classico), per proseguire a Montù Beccaria (Venerdì 21-Pinot nero vinificato in rosso), poi a Broni (Sabato 22-Barbera), in seguito a Cigognola (Domenica 23-Cruasé), per concludersi a Canneto Pavese (Lunedì 24–Buttafuoco), poi Castana (Martedì 25–Bonarda) e terminare mercoledì a Montescano –Riesling).

La tappa conclusiva

Durante la tappa conclusiva la degustazione è iniziata con il Pas Rosé spumante (De Filippi-I Gessi). Un vino strutturato, prodotto da un’azienda familiare che ha ottenuto 5 grappoli. L’azienda si trova in una splendida zona, che ha un piccolo agriturismo dove poter soggiornare e godere della natura. È seguito un Riesling (13 gradi) Doc “Lo spavaldo” creato da una azienda giovane, nata nel 2005, impegnata nella produzione di qualità: 42 ettari che producono 90mila bottiglie. Lo spavaldo è un Riesling renano che trova un terroir favorevole in questa zona calcareo-gessosa. Ha un bouquet piacevole, dal profumo di frutta, fiori ed erbe.



Il terzo è una Bonarda, uno dei vini più imbottigliati e più esportati all’estero perché molto apprezzati all’estero. Un vino che è espressione della gioia e della felicità.

Segue il “Nero “ di Sclavi, un elegante Pinot nero, dal color rubino.



Il quinto vino è il Buttafuoco di Poggio Rebasti. Nasce in una azienda che ha scelto di usare un metodo agricolo a basso impatto ambientale: l’agricoltura integrata. La vendemmia è fatta a mano , in cassetta e i grappoli sono selezionati rigorosamente. Il Buttafuoco merita un posto privilegiato: troviamo solo 16 aziende produttrici, ma anche perché questo vino ha un carattere e profumo originale. Un vino “ribelle” che ha bisogno di tempo per raggiungere la perfetta armonia. La Masterclass si è conclusa con Sangue di Giuda un vino dolce, ottenuto dalla Creatina e Barbera. Si tratta di un vino piacevole dal profumo fruttato (ciliegia e lampone) da assaggiare con il grana Padano, molto gradito all’estero (Usa e Spagna).

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Alberto Lupini


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