Toso, passione enologica da 4 generazioni

Fondata più di cento anni fa dall’omonima famiglia, Toso dal 1910 e da quattro generazioni si dedica all’arte enologica con particolare attenzione alla sperimentazione e alla ricerca di nuove sfide

13 ottobre 2021 | 10:30

La storia della famiglia Toso si intreccia da oltre 100 anni e da quattro generazioni alla tradizione piemontese del vino e alle sue terre più vocate: il capostipite Vincenzo Toso, bisnonno degli attuali titolari, nel 1910 trasferì la sua attività dall’Astigiano, terra vocata al vitigno Barbera, a Santo Stefano Belbo, nel Cuneese, dove le colline erano invece vestite dai filari del Moscato. Ed è proprio in queste zone che l’attività di famiglia avrebbe messo radici durature. A Vincenzo successe il figlio Pietro e poi i suoi due figli Luigi e Vincenzo. Poco per volta, il Moscato d’Asti e l’Asti Spumante sono diventati i veri protagonisti della produzione di Casa Toso.

Dal 1993 l’azienda si è trasferita definitivamente nell’attuale sede di Cossano Belbo (Cn), a pochissimi chilometri di distanza. È stato il passo decisivo per costruire un’azienda che resta profondamente radicata nella tradizione e contemporaneamente proiettata verso il futuro, guidata oggi dalla quarta generazione della famiglia con i due fratelli Gianfranco e Pietro ed il cugino Massimo.

 

Un museo che racconta la storia dell’azienda e la tradizione enologico del territorio

Custode dei segreti e delle fatiche della Cantina, il Museo Enologico Toso, nato nel 2001, è una ricca raccolta di oggetti e attrezzature che vengono dal passato, selezionate e catalogate dalla famiglia Toso per presentarle e raccontarle al pubblico contemporaneo. Con i suoi strumenti e la sua documentazione scritta, il Museo Enologico Toso è una sintesi tra la storia aziendale e la tradizione enologica del territorio, la testimonianza concreta di quella “cultura materiale” che è passata attraverso l’interpretazione della materia prima, la conoscenza dei processi produttivi e la certezza degli obiettivi finali. Particolarmente intrigante è l’ambiente dedicato alla produzione del Vermouth. Tutto si muove al centro della sala attorno al tavolo dell’erborista, che accoglie le principali essenze utilizzate nella lavorazione del Vermouth e dei liquori. Alle pareti, una ricca esposizione di vecchie bottiglie di Vermouth Toso, a conferma del forte legame che unisce la Casa di Cossano Belbo a questa speciale produzione piemontese.

Oltre alla produzione di vini e spumanti piemontesi - tra cui il nuovo Asti Secco Docg, un particolare spumante prodotto da uve Moscato - Casa Toso produce con grande sapienza anche il Vermouth Gamondi, storico marchio di Acqui Terme, ed il Toccasana di Teodoro Negro, l’amaro più tipico delle Langhe, prodotto con un’antica ricetta a base di 37 erbe custodita ancora oggi dal discendente di Teodoro Negro, che lavora nella cantina di Cossano Belbo.

Al termine della visita al Museo Enologico, è possibile degustare e acquistare i prodotti della cantina nell’attigua Enobottega.

 

 

Per informazioni: www.toso.it

 

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Alberto Lupini


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