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Dati spumeggianti

Vini, il 2021 è stato l'anno delle bollicine italiane

Per gli spumanti tricolori crescita esponenziale in Italia e anche all'estero. I produttori hanno venduto di più, ma soprattutto meglio, certificando un cambio di stile e modalità nei consumi causato dalla pandemia

 
09 febbraio 2022 | 18:12

Vini, il 2021 è stato l'anno delle bollicine italiane

Per gli spumanti tricolori crescita esponenziale in Italia e anche all'estero. I produttori hanno venduto di più, ma soprattutto meglio, certificando un cambio di stile e modalità nei consumi causato dalla pandemia

09 febbraio 2022 | 18:12
 

Per gli spumanti tricolori crescita notevole rispetto alle annate 2020 e 2019 sia in Italia e sia all'estero. Lo certifica l’Ovse-Ceves, l’Osservatorio economico statistico sui vini effervescenti, fondato nel 1991 all'Università Cattolica di Piacenza. Per l'ente, l'emergenza pandemica ha creato un cambio di stile e modalità dei consumi. Per gli spumanti italiani, come del resto è stato per diversi vini del Bel paese, il 2021 è stato un anno da incorniciare. Il settore dell’Horeca ha riaperto i battenti e i consumi hanno ripreso a crescere, senza contare la continuità del settore dell’e-commerce. Sempre secondo l'Osservatorio il vino nel complesso ha recuperato rispetto al 2020, ma non come gli spumanti la cui crescita è stata del 12%. Ora per mantenere il trend i produttori dovranno puntare a un corretto sviluppo commerciale, analizzando nel dettaglio, oltre a volumi e fatturato, anche le abitudini nei consumi dei vari Paesi.

Bomm degli spumanti italiani nel 2021 in Italia e all'estero Vini: boom delle bollicine italiane nel 2021

Bomm degli spumanti italiani nel 2021 in Italia e all'estero

In italia nel 2021 le bollicine hanno fatto boom

L’Osservatorio rivela che è cresciuto il consumo domestico di spumante in Italia. I numeri segnano oltre 200 milioni di bottiglie stappate nel 2021, pari a una spesa di circa un miliardo e 430 milioni di euro (con un prezzo medio a bottiglia sul mercato di 6,8 euro). Nel complesso il fatturato al consumo è stato inferiore rispetto al 2019, ma superiore al 2020 con un leggero calo del prezzo medio della bottiglia al consumo per via dei blocchi al settore dell’Horeca che ci sono stati durante l’anno a causa dell’emergenza pandemica. Nel dettaglio, le bollicine che sono andate meglio sono state il Prosecco Doc e i 3 Docg Conegliano Valdobbiadene Asolo, Franciacorta e Alta Langa. Stabili le quotazioni di TrentoDoc e Alto Adige e bene le etichette regionali di vitigno e le Igp provinciali, soprattutto nel Sud Italia. La tendenza è stata quella di preferire i marchi più rinomati, le tipologie millesimate e tendenti al secco. 

La vendita all’estero delle bollicine è in crescendo

Nel complesso il 2021 è stato un buon anno rispetto al 2020 e al 2019 anche per le vendite all’estero. I consumi dei vini nel 2021 all’estero sono stati in crescita rispetto al 2020 (+12%), superando anche i dati del 2019 (+4%). La produzione lorda vendibile ha quasi raggiunto i 7 miliardi di euro. « L’elemento più interessante è dato dal fatto che i valori al consumo dei vini italiani in tutti i principali paesi importatori crescono, percentualmente, di più che i volumi – ha spiegato Giampietro Comolli, presidente dell’Ovse - Questo riduce il gap storico di prezzo in vetrina e nella lista fra vini italiani e stranieri, a iniziare proprio da un bottiglia di vino spumante. Segnale di una considerazione e accettazione dell’accresciuto binomio valore-identità nazionale. È cresciuto di più il valore unitario di una bottiglia tricolore rispetto a quelle di Francia, Spagna, Australia, mentre è ancora basso il valore all’origine della produzione e alla dogana».

Giampiero Comolli, presidente di Ovse Osservatorio economico vini e spumanti Vini: boom delle bollicine italiane nel 2021

Giampietro Comolli, presidente di Ovse Osservatorio economico vini e spumanti

Gli spumanti tricolori sono davanti a tutti

Sempre secondo i dati di Ovse gli spumanti tricolori sono primi in Europa, primi nella esportazione extra europea, con incrementi dal 40% al 15%, nell’ordine in Usa, in Germania, nel Regno Unito, bene anche in Russia e in Estremo Oriente. Molto bene in Francia (+16%), ripresa in Svizzera (+11%), Canada (+15%) e Giappone. Gli acquisti domestici sono quasi raddoppiati in certe catene e piattaforme collettive nell’arco di 2 anni. Analizzando i numeri dei consumi nei paesi esteri Ovse segna un trend fortemente in crescita: i numeri oscillano tra i 620 alle 628 milioni di bottiglie consumate in un anno all’estero, con punte eccezionali come oltre 130 milioni negli Usa, i 17 milioni in Svizzera, gli oltre 100 milioni in Gran Bretagna. In Francia volano sempre più bollicine italiane superando i 21 milioni, per la prima volta in Cina siamo a quasi 9 milioni di bottiglie, la Russia ha preso grande slancio nella seconda metà dell’anno registrando un +19% in volumi consumati. I più grandi consumatori di bollicine tricolori si confermano gli Usa dopo anni di leaderschip dei britannici. Il Prosecco Doc è leader in Europa e non solo. Alla dogana i vini spumanti fanno segnare un valore globale di 1,9 miliardi di euro (sui 6,9 totali) con una crescita del 29% sul dato 2020. Record anche nel giro d’affari al consumo: per la prima volta il valore sulle tavole mondiali supera i 6,8 miliardi di euro, con un prezzo di acquisto medio a bottiglia intorno a 11 euro.

 

 

I suggerimenti di Ovse su come mantenere il trend positivo

Nella speranza che dalla Comissione europea non arrivino brutte notizie dal Cancer plan, dove al vaglio c’è l’ipotesi che tutti gli alcolici in maniera indiscriminata vengano inseriti fra le cause di rischio, l’Osservatorio si è posto due quesiti. Come mantenere il trend positivo all’estero e come sostenere il consumo interno? «Il consumo è diventato più piacere e soddisfazione, quindi occorre molta più attenzione al contesto e contenuto, che al solo sviluppo commerciale - ha dichiarato Comolli - Sarebbe un errore facile per analizzare solo volumi e fatturato come fattore di impresa». Per l’Ovse e-commerce e consumi domestici saranno fondamentali. Ma la vera differenza, sempre secondo l’ente, sarà data dalla conoscenze degli ambienti e degli usi e costumi che si stanno evolvendo nei vari Paesi. Per l'Osservatorio,  la disponibilità di corrette informazioni sarà strettamente legata alla spesa individuale e collettiva.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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