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Consorzio Asiago Dop, alleanza con la ristorazione per ripartire insieme

Con l'hashtag #siasiagodop, i produttori supportano il canale del fuori casa in un momento di ripresa per tutta la filiera. Coinvolti Jre, Confcommercio, Fipe e Gambero Rosso

 
22 giugno 2021 | 18:07

Consorzio Asiago Dop, alleanza con la ristorazione per ripartire insieme

Con l'hashtag #siasiagodop, i produttori supportano il canale del fuori casa in un momento di ripresa per tutta la filiera. Coinvolti Jre, Confcommercio, Fipe e Gambero Rosso

22 giugno 2021 | 18:07
 

Ci sono le notizie. E le notizie. Vorrà essere perdonata l’ovvietà, vanno date, anzi, vanno porte (participio passato del verbo porgere). Siamo mica organi di informazione per niente: noi si notizia! E quindi, quanto grande il piacere/dovere nel porgere qui a seguire una bella notizia. Il Consorzio tutela Formaggio Asiago annuncia l’avvio del progetto dedicato a creare una nuova filiera virtuosa con la ristorazione che coinvolge l’associazione Jre - Jeunes Restaurateurs, testimone dell’importanza della materia prima nell’alta gastronomia, la Confcommercio di Vicenza, espressione territoriale della più grande organizzazione di rappresentanza delle imprese del terziario, e Gambero Rosso, piattaforma multimediale e multicanale per la comunicazione del wine travel food italiano.

Il Consorzio Asiago Dop al fianco dei ristoratori per spingere i consumi fuori casa Consorzio Asiago Dop, alleanza con la ristorazione per ripartire insieme

Il Consorzio Asiago Dop al fianco dei ristoratori per spingere i consumi fuori casa


L'hashtag #siasiagodop per rilanciare marketing e consumi fuori casa

Insomma, si approccia la delicata stagione in cui si torna a vivere il “fuori casa” mediante una poliedrica collaborazione volta a offrire risposte nuove a desideri di fruizione del “fuori casa” che la pandemia ha contribuito non poco a rendere mutate rispetto al passato. Nuove esigenze di consumo aventi a capisaldi il valore dell’origine dei prodotti, la loro provenienza certa. Quindi, la trasparenza e la sicurezza delle materie prime impiegate nella ristorazione.

Confronto e incremento di conoscenza tra produttori di Asiago Dop, ristoratori e clienti. Codice totemico per la comunicazione in rete, l’opportuno quanto oramai necessario e benvenuto hashtag: #siasiagodop. Potenza delle parole, dei fonemi, del monosillabo, in questo caso. Il monosillabo che Dante (Inferno, canto XXXIII) poeticamente adopera per connotare un’Italia che poi verrà: «Bel pese là dove il sì suona».

Ed è proprio quel "sì" che sta ad indicare la volontà del Consorzio di Tutela di esprimere e testimoniare un atteggiamento positivo e proattivo che comprende azioni concrete a fianco del mondo della ristorazione, una presenza costante e un supporto che coinvolge oltre 600 ristoranti su tutto il territorio nazionale, con 80 serate a tema e degustazioni e un’intensa attività formativa di più di 300 ore dedicate ad oltre 1.200 persone.

La locandina dell'iniziativa a favore dell'Horeca Consorzio Asiago Dop, alleanza con la ristorazione per ripartire insieme
La locandina dell'iniziativa a favore dell'Horeca


La collaborazione fra Consorzio di tutela e Jeunes Restaurateurs per una nuova filiera

Il percorso di sensibilizzazione del Consorzio tutela Formaggio Asiago inizia dalla collaborazione con Jre - Jeunes Restaurateurs, l’associazione che riunisce i più giovani rappresentanti dell’alta ristorazione. L’azione comune si svilupperà con un piano triennale nel quale sono previste una serie di iniziative che coinvolgeranno gli chef in momenti di formazione, visite ai luoghi di produzione, attività di promozione ed eventi dedicati ai tanti (più di quanti crediamo) appassionati dello star bene a tavola.

«Questi divulgatori del gusto - ha dichiarato il direttore del Consorzio tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi - sono i primi diffusori della cultura distintiva del nostro prodotto. Contiamo di fare squadra per lanciare un messaggio capace di diventare vero motore di sviluppo economico e veicolo di valorizzazione della qualità che Asiago Dop racchiude ed esprime come promotore di socialità e ben-essere».

L’importanza di aumentare la resilienza del «sistema ristorazione», sostenere la produzione di qualità certa e offrire risposte alle mutate esigenze dei consumatori stanno alla base della nuova filiera. Finalmente, insomma, di filiera corta non è che se ne parla soltanto e nel mentre i nocivi gangli di intermediazione prosperano, bensì seriamente e tenacemente, la si attua.

Il ciclo di iniziative con Fipe - Confcommercio

Proprio l’evoluzione di una ristorazione sempre più capace di essere protagonista di un nuovo percorso di crescita è parte dei presupposti dell’attività comune che porta al centro dell’azione la capacità di Asiago Dop di esaltare il lavoro, la maestria e l’impegno degli interpreti del fuori casa. La collaborazione con i pubblici esercizi iscritti alla Fipe - Confcommercio, a partire dal territorio vicentino, Nordest e Trentino, per poi ampliarsi in tutta Italia, si declinerà con interventi diretti sui singoli esercizi e iniziative rivolte al grande pubblico per fare conoscere le eccellenze del territorio.

«I nostri pubblici esercizi - ha concluso Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza - sono chiamati oggi ad affiancare alla qualità della cucina e del servizio altri due ingredienti fondamentali: il digitale e la formazione, perché le imprese resilienti sono quelle allenate a cogliere il nuovo e a modificare velocemente il proprio modello di business».

L’attività dedicata alla ristorazione si svilupperà nei prossimi mesi con iniziative nazionali e territoriali per rafforzare il sostegno del Consorzio tutela Formaggio Asiago a ristoratori e cuochi pronti a cogliere il nuovo clima di positività e a rispondere all’evoluzione delle tendenze e richieste del cliente. Suvvia, una bella notizia! E se andassimo oltre, se provassimo a leggere in filigrana i sottesi significati che la notizia stessa ci porge? Che grande e articolata lezione ci viene da questo progetto del Consorzio Asiago Dop “insieme” con i suoi partner.

La "morale" della favola: meno "no" e più "sì" per rilanciare il business

Con la pandemia finisce l’era dei "no" e, sagacemente giuocando anche con il suddetto suadente monosillabo caro anche al Grande Fiorentino (siamo in Anno Dantesco), comincia l’era dei  “sì”. A intendere cosa? Significa che commutiamo il nostro approccio e lo rendiamo positivo, inclusivo. Basta con i "no" all’innovazione in nome di una tradizione erroneamente intesa. Ricordiamocelo bene per sempre. Tradizione significa tenere ben vivo il fuoco e saperlo alimentare come si deve. Mai e poi mai tradizione significa custodire le ceneri provocate da un fuoco spentosi per nostra malevola incuria.

Basta con i "no" all’ampliamento di un set mentale che si apra al nuovo, Basta con il concetto di “esclusivo” inteso come valore. Escludere è disvalore. Includere è il vero valore positivo. Da drammi quali la pandemia si esce con “inclusione”. Insieme fu la parola pronunciata da Papa Francesco nella Via Crucis della Pasqua 2020. "Sì" al sentirsi emigranti di prua, con l’euforico anelito dell’approdo alle terre nuove e "no" al sentirsi emigranti di poppa, in lagnosa nostalgia del bel tempo che fu.

"No" a svolgere e/o acconsentire a che altri svolgano in dibattiti sterili il ruolo del cosiddetto “avvocato del diavolo”, pronto a trovare un problema a ogni soluzione! "Sì", consentiamocelo e anzi pretendiamolo, al ruolo di “avvocato dell’angelo”: ben propenso ad incoraggiare la realizzazione di nuove idee, a trovare soluzione ai problemi. "No" alle inutili constatazioni dell’esistente e "sì" a immaginare cose mai viste.

Sì, proprio una grande lezione di cui fare tesoro. Sono le idee grandi, sono le vision che poi fanno marciare il business. Il business quello vero, quello che o è “win win win” (vincono tutti) oppure non è business di medio lungo termine bensì solo escamotage dell’istante per “tirare a campare”.
Una grande lezione, a volerla umilmente apprendere, per chi ancora ritiene che i discorsi “alti” sono una cosa e poi il battere scontrino e il cassetto pieno sono altre. È vero l’incontrario: non vi è profitto congruo se non vi è un approccio serio e professionale all’intrapresa. Lo abbiamo imparato?
Forse che sì, forse che no. Di certo questo progetto del Consorzio Asiago Dop un forte contributo a ché la lezione la si apprenda e la si metta a frutto lo ha fornito.




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