La polemica aperta da Striscia la notizia (che alla fine non ha aggiunto nulla di nuovo, se non il portare alla ribalta della pubblica opinione cose che fra addetti ai lavori sono da tempo dibattute, nonché sulla stampa di settore, a partire da Italia a Tavola) ha avviato una serie di discussioni aprendo anche confronti a volte interessanti o provocatori. Fra questi c'è stato uno scambio di opinioni fra me e il direttore delle guide de L'Espresso, Enzo Vizzari (nella foto), sul blog Dissapore (www.dissapore.com) a proposito di una contestazione fatta nei confronti di Licia Granello, giornalista de La Repubblica, sotto il titolo 'Qualcuno spieghi a Licia Granello...”.
La mia posizione era chiara e, ricordando che sono uno chef/proprietario, e lo sono da vent'anni, facevo presente che Striscia è solo agli inizi e tutto il nostro mondo se lo merita. Ma non perché, come dice la Granello, non abbiamo difeso Bottura, ma perché tutti noi sappiamo qual'è il meccanismo: se hai certi vini, certe acque, se compri il foie da quel fornitore o il pesce da quell'altro, ecco tutto questo ti dà un premio su una guida o una recensione su un quotidiano. Dico qualcosa di falso? Tutti gli operatori dell'informazione hanno i propri chef protetti, se no non si spiegherebbe perché uno è bravissimo per taluni o inesistente per altri. Se poi si pensa che nel caso della Granello alcuni giornalisti si sono lasciati andare a ricordi di spogliatoio o altro ciarpame, c'è poco da prendere lezioni...
A questa mia posizione, come detto, ha risposto Enzo Vizzari con questa lettera aperta inviata a Italia a Tavola:
'
Ora servono nomi e denunce circostanziate
Caro Scibilia,
il suo sfogo sul blog dissapore.com non è affatto scusabile, anzi è inaccettabile. Lei ha da qualche settimana un incarico 'istituzionale” finalizzato alla promozione della gastronomia e della ristorazione italiana e di conseguenza ha il dovere di pensare bene a quel che dice e a quel che scrive: non può permettersi di lanciare accuse di compravendita di recensioni e articoli senza citare fatti, testate, situazioni e soprattutto nomi precisi.
Se non lo fa è un codardo e un ciarlatano, né più né meno di quei suoi colleghi frustrati che, alimentando il qualunquismo e il disfattismo, giocano oggettivamente contro la vostra stessa categoria.
Apra il suo mandato con un'azione concreta che rappresenterebbe un primo, piccolo contributo a migliorare l'ambiente.
Enzo Vizzari
”
Al di là del tono usato da Vizzari, decisamente fuori luogo avendo io semplicemente espresso un libero giudizio che non offende nessuno ed è fra l'altro sostenuto anche dai numerosi casi citati già da Striscia, non posso però che prendere in positivo la provocazione del coordinatore delle Guide de L'Espresso.
Ringrazio in ogni caso Vizzari per avermi fatto notare che il mio ruolo istituzionale richiede più attenzione nella comunicazione, cercherò di averne in futuro.
Per il resto sarò un codardo ma credo sia arrivato il momento di abbassare il tono sui nostri argomenti, non posso e credo di non essere il solo, a dover continuare su questa china. Il timore di una 'vendetta”, tipo una recensione cattiva sul mio ristorante, sarebbe dannoso: in fondo siamo aziende che danno lavoro, e nel mio caso a sette famiglie. E per rispetto anche nei confronti della clientela credo sia il caso di dire basta.
Ad Enzo ricordo inoltre che la nostra categoria non brilla di solidarietà, e se, come dice la Granello, non ha fatto quadrato intorno a Bottura perchè dovrebbe farlo nei miei confronti? Sono un autodidatta che da ventanni cerca di fare bene questo lavoro, ed ancora oggi studio, e a giudicare anche dalle critiche, sono contento.
Credo però fermamente che sia arrivato il momento di fare meglio questo lavoro, di dedicarci sempre di più alle materie prime e di conseguenza al cliente. Solo così si potrà tornare ad un livello di dialogo onesto e vero. Solo così altri settori dell'informazione non avranno buchi della serratura dove guardare con il desiderio di fare gossip.
La provocazione di Vizzari in ogni caso non cadrà nel vuoto. Grazie alla disponibilità del direttore Alberto Lupini, che si è offerto di fare da garante anche sul piano della riservatezza dei singoli casi, Italia a Tavola è pronta a raccogliere tutte le segnalazioni dei ristoratori su presunte truffe o su disguidi con le guide.
Basta segnalarlo a redazione@italiaatavola.net o telefonare a 035 460563.
Italia a Tavola valuterà con la dovuta riservatezza i diversi casi.
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