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Sagre e feste popolari di piazza Vi partecipano 3 italiani su 4

Tre italiani su quattro non perdono l’occasione di partecipare a sagre, fiere e mercati di paese dedicate a ricorrenze storiche, religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale. È quanto è emerso da un sondaggio di Coldiretti sul boom di partecipanti a questi appuntamenti

 
28 luglio 2009 | 11:47

Sagre e feste popolari di piazza Vi partecipano 3 italiani su 4

Tre italiani su quattro non perdono l’occasione di partecipare a sagre, fiere e mercati di paese dedicate a ricorrenze storiche, religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale. È quanto è emerso da un sondaggio di Coldiretti sul boom di partecipanti a questi appuntamenti

28 luglio 2009 | 11:47
 

 Vacanze più brevi, spesso all'insegna del 'mordi e fuggi”, ma tre italiani su quattro non perdono l'occasione di partecipare a sagre, fiere e mercati di paese dedicate a ricorrenze storiche, religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell'enogastronomia locale che sono molto spesso al centro dei festeggiamenti. è quanto è emerso da un sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it su uno degli svaghi preferiti dai turisti nell'estate 2009.

Una vera e propria riscoperta che è il frutto dell'esigenza di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri. Spettacoli, giochi e rievocazioni storiche sono gli ingredienti principali delle feste locali dove però a fare la parte del leone sono i prodotti tipici locali e stagionali, preparati secondo le usanze tipiche del territorio.

Secondo il sondaggio della Coldiretti una maggioranza del 43% dei frequentatori di sagre o feste di paese spende nell'occasione, in acquisti o degustazioni di prodotti dell'enogastronomia locale, un importo 10 e 30 euro a persona, il 38% non più di 10 euro, il 9% oltre i 30 euro mentre un 10% si limiterà a curiosare senza spendere nulla. Si tratta di valori che contribuiscono ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che con 5 miliardi di fatturato stimato per il 2009 è l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale

Il successo di sagre, feste e mercati di paese, nei confronti delle famiglie, ma anche di gruppi di giovani, è favorito dalla tendenza a privilegiare vacanze ripetute, ma più brevi, dalla voglia di spezzare le vacanze al mare, dalla ricerca di mete alternative spesso più convenienti e dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all'estero anche per effetto della paura dei recenti incidenti aerei e della pandemia della nuova influenza.

E l'Italia è l'unico Paese al mondo a poter offrire una grande varietà dei percorsi turistici legati all'enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territorio e, oltre ai diciottomila agriturismi, in Italia sono 'aperti al pubblico” per acquistare prodotti enogastronomici 60.700 frantoi, cantine, malghe e cascine. Il Belpaese può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 181 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario (è recentissima la registrazione della Dop per la 'Nocciola romana”) e 4.471 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt). Un patrimonio che nasce spesso nei piccoli centri delle aree interne dove insieme a patrimoni artistici e culturali e possibile gustare specialità alimentari uniche che hanno reso celebre il Made in Italy nel mondo.

Sagre, feste e mercatini in cifre nell'estate 2009
• Sono frequentate da 3 italiani su quattro;
• Sono legate soprattutto a prodotti dell'enogastronomia locale e a ricorrenze religiose e storiche;
• Si trovano principalmente nei piccoli centri delle aree interne;  
• Sono frequentate soprattutto da famiglie, ma cresce la presenza di giovani;
• Si spende nella maggioranza dei casi una cifra tra i 10 a 30 euro per persona in prodotti tipici;
• Contribuiscono al turismo enogastronomico che vale 5 miliardi
Fonte: Elaborazioni su dati Coldiretti


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