Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 24 novembre 2024  | aggiornato alle 18:27 | 109191 articoli pubblicati

Siad
Siad

Paolini da “Il Gastronauta” «No alle grandi grigliate»

Sul tema delle troppe feste di piazza e sagre che fanno concorrenza ai ristoranti italiani si è parlato lo scorso fine settimana durante la trasmissione “Il Gastronauta” di Radio24 condotta da Davide Paolini che ha colto nel segno lo spirito della polemica sollevata dal mondo della ristorazione

04 agosto 2009 | 15:29
Paolini da “Il Gastronauta” «No alle grandi grigliate»
Paolini da “Il Gastronauta” «No alle grandi grigliate»

Paolini da “Il Gastronauta” «No alle grandi grigliate»

Sul tema delle troppe feste di piazza e sagre che fanno concorrenza ai ristoranti italiani si è parlato lo scorso fine settimana durante la trasmissione “Il Gastronauta” di Radio24 condotta da Davide Paolini che ha colto nel segno lo spirito della polemica sollevata dal mondo della ristorazione

04 agosto 2009 | 15:29
 

Davide PaoliniSul tema delle troppe feste di piazza e sagre che fanno concorrenza ai ristoranti italiani si è parlato lo scorso fine settimana durante la trasmissione 'Il Gastronauta” di Radio24 condotta da Davide Paolini (nella foto).

Una trasmissione, quella di sabato mattina andata in replica domenica, che ha colto nel segno lo spirito della polemica, fin dagli esordi sostenuta da Italia a Tavola, sollevata da Ruggero Bonometti, segretario Arthob (l'associazione dei ristoratori bresciani) e vicepresidente del consorzio Cuochi di Lombardia, scaturita dalle oltre 1500 sagre e feste di paese che nel bresciano vengono organizzate ogni anno.

Il merito della messa a fuoco va certo a Paolini che ha saputo, con indiscussa professionalità, arrivare al nocciolo della questione: il problema italiano non è di certo legato a quelle sagre che, negli ultimi decenni, sono nate per valorizzare un prodotto tipico, ma in quelle generiche, del 'ranocchio” come le definisce il conduttore, legate a piatti non tradizionali come le 'grandi grigliate”.

Paolini, autore di un libro che ogni anno presenta le sagre italiane, ha anche sottolineato che i veri eventi enogastronomici hanno anche avuto il merito di mantenere vivi territori che e prodotti che sarebbero, diversamente, scomparsi. E tutto questo, va detto, ha contribuito, in diversi casi, anche al mondo della ristorazione. Un caso esemplare è in Abruzzo, a San Stefano di Sessanio con un prodotto particolare: le lenticchie hanno salvato questo borgo dalla cancellazione. Così come la Patata Rossa di Cetica in Toscana.

Un caso esemplare è quello di Gorgonzola: qui l'ente promotore della sagra si occupa di presentare il tipico formaggio lombardo e di valorizzarlo lasciando ai ristoratori il compito di proporre, con menu tematici, piatti della tradizione o rielaborati.

Quello che serve è una disciplina, una normativa che distingua le sagre. « Una domanda secca – ha dichiarato intervenendo un ristoratore pisano -: questi organizzatori di sagre rispettano la legge 865, i piani di autocontrollo e la tracciabilità del prodotto? A me risulta di no. In Toscana si vede di tutto e di più».

Claudio Nardocci, da 13 anni presidente dell'Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia) è intervenuto precisando che da tempo l'associazione da lui diretta diffonde ai propri aderenti direttive, attraverso un manuale approvato anche dalla Comunità Europea, per il rispetto delle norme igienico sanitarie. Ma è chiaro che non sono sempre e solo le Pro Loco a promuovere eventi di piazza. Spesso si cela, dietro il concetto di 'sagra”, un fine unicamente commerciale a vantaggio di pochi.

I pareri ovviamente sono molteplici e, giustamente, discordanti: tra i vari interventi telefonici è emerso che c'è chi si approccia alle sagre distinguendole sulla base della qualità che queste offrono così come chi sottolinea che le stesse sono sempre e in ogni caso utili al territorio oppure chi denuncia la triste tendenza degli italiani ad accorrere alla sagra della patata fritta o dei funghi a volte neppure italiani. Fausto Fratti, ristoratore patron dell'Osteria Povero Diavolo a Torriana ed anche ideatore della "Scorticata, la collina dei piaceri", è intervenuto dichiarandosi contrario a tutte quelle manifestazioni di poca qualità, che non danno nulla al partecipante. «La nostra è una sagra che fa arrivare grandi professionisti da tutta Italia - ha commentato Fratti - dando la possibilità all'anziano, a chi non può spostarsi, di assaggiare piatti tipici di territori diversi dal nostro preparati da grandi chef».

Paolini ha inoltre ricordato che il tema verrà discusso anche in occasione di 'Territori in festival”, la manifestazione da lui stesso ideata, in programma a Montecatini Terme (Pt) dal 25 al 27 Settembre prossimo. L'argomento è stato affrontato anche questa mattina, a quanto sembra con una netta presa di posizione a favore del dilagare di sagre e feste, durante la puntata estiva di Uno Mattina andata in onda su RaiUno.


PER ASCOLTARE LA PUNTATA DEL GASTRONAUTA DEL 01 AGOSTO
CLICCA QUI

Articoli correlati:
Troppe sagre e tavolate Il caso si fa nazionale
Sagre e ristoratori, anche nelle Marche si attende un cambiamento
Ora è davvero tempo di regolare le sagre Da Governo e Regioni servono atti concreti
La Fipe scende in campo: Ristoratori penalizzati dalle sagre
Anche i ristoratori italiani all'estero prendono posizione sulle feste di piazza
Ora i ristoratori alzano la testa. Anche da Bergamo 'no” alle sagre
Ristorazione vs sagre di piazza Da Brescia un primo spiraglio
Troppe sagre nelle piazze italiane Solo nel bresciano oltre 1500 nel 2008
Nella Leonessa d'Italia scoppia la battaglia della salamina
Feste popolari e di piazza I ristoratori bresciani dicono "no"

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

04/08/2009 15:29:00
4) A Viterbo qualcosa si sta facendo
Sono pienamente d'accordo sui temi della tipicità dell'offerta e dell'igiene della preparazione...è difficile trovare sagre ben organizzate dal punto di vista igienico e dell'autocontrollo... Naturalmente in certi casi ottemperare potrebbe significare non fare la sagra, però nella nostra provincia si sta cercando di porre rimedio a ciò, attraverso la formazione ed i controlli...


04/08/2009 15:29:00
3) Le sagre sono esempi di mancanza di professionalità e igiene
Le SAGRE?!?! Normalmente sono esempi di totale mancanza professionale, servizi ridicoli, igiene zero, nel 90% dei casi le sagre hanno scopi politici, forse ad eccezione delle sagre AVIS. Nei periodi di maggior afflusso turistico, durante i quali i ristoratori locali potrebbero lavorare in pieno rispetto alle possibilità loro riservate dal Cliente Locale, nei restanti DIECI mesi dell'anno.


04/08/2009 15:29:00
2) Cominciavo a dubitare che i media potessero sostenerci
Finalmente una persona che ha capito il problema, cominciavo a dubitare che i media poteva sostenerci, e fosse solo Italia a Tavola a spronare i nostri sindacati e politici. Questo alla luce anche dell'interpretazione per un mio modesto parere rilasciato alla redazione Rai della trasmissione Uno Mattina andata in onda martedi, sul problema sagre e feste con un esposizione che potrei dire penosa e al quanto di parte. Tutto questo per motivazioni che non è potuto sapere. Attendiamo altri sviluppi: di certo non è ancora finita.


04/08/2009 15:29:00
1) A Viterbo qualcosa si sta facendo
Sono pienamente d'accordo sui temi della tipicità dell'offerta e dell'igiene della preparazione...è difficile trovare sagre ben organizzate dal punto di vista igienico e dell'autocontrollo... Naturalmente in certi casi ottemperare potrebbe significare non fare la sagra, però nella nostra provincia si sta cercando di porre rimedio a ciò, attraverso la formazione ed i controlli...




La Neff Coda Nera
Molino Grassi
Horeca Expoforum
Allegrini

La Neff Coda Nera
Molino Grassi
Horeca Expoforum

Allegrini
Molino Dallagiovanna
Molino Colombo