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Solidarietà e una festa alla Scala Milano festeggia il Divino

Per il compleanno di Gualtiero Marchesi vendute delle colombe di alta pasticceria confezionate dai pasticceri della scuola di Marchesi con una sua ricetta segreta. Il ricavato sarà donato ai bambini in difficoltà o abbandonati. Per l'occasione è stata creata una bottiglia speciale di Franciacorta

19 marzo 2010 | 16:21
Solidarietà e una festa alla Scala 
Milano festeggia il <i>Divino</i>
Solidarietà e una festa alla Scala 
Milano festeggia il <i>Divino</i>

Solidarietà e una festa alla Scala Milano festeggia il Divino

Per il compleanno di Gualtiero Marchesi vendute delle colombe di alta pasticceria confezionate dai pasticceri della scuola di Marchesi con una sua ricetta segreta. Il ricavato sarà donato ai bambini in difficoltà o abbandonati. Per l'occasione è stata creata una bottiglia speciale di Franciacorta

19 marzo 2010 | 16:21
 



MILANO - Ottanta candeline e molte colombe. E una festa 'a sorpresa” alla Scala. E tutto per omaggiare il cuoco dei cuochi della Cucina italiana, il Divino Gualtiero Marchesi (nella foto). Fino alle 20, in largo Pertini, i milanesi potranno festeggiare il compleanno del Maestro gustando le colombe pasquali create dai pasticcieri di Alma, la Scuola internazionale di Cucina italiana di Marchesi, realizzate seguendo una sua particolare ricetta. Mille le colombe, create appositamente per l'evento in limited edition solo per il compleanno di Marchesi. Un modo per unire alla festa anche la solidarietà: il ricavato sarà destinato ai progetti di Aibi a favore dei bambini abbandonati e in difficoltà familiare in Italia e in 26 Paesi nel mondo.

Alle 18.30 Marchesi arriverà con la sua schiera di pasticceri, rigorosamente in divisa bianca e cappello, per festeggiare i suoi 80 anni e gustare la colomba insieme ai milanesi. Per l'occasione sarà consegnato un regalo speciale al Maestro direttamente da un gruppo di figli adottivi che oggi hanno una famiglia grazie all'attività di Aibi.

Poi la festa continua con l'aperitivo nel museo della Scala e con la cena nel foyer. Marchesi alla Scala per gli ottant'anni segna il profondo amore che lega il cuoco a Milano e viceversa: «Sognavo di dare vita a un nuova cucina e ci sono riuscito, però ho sempre covato un desiderio maggiore: legare il mio nome a Milano. E così, visto che nel '92 trasferii il mio ristorante in Franciacorta, quando gli amici mi dicevano che dovevo tornare a Milano io rispondevo che ci sono solo tre posti che mi tentavano per tornare sui miei passi: il Duomo, la Scala e il Castello Sforzesco». E come la Scala, anche il Castello Sforzesco, celebrerà il Maestro: il 17 aprile sarà inaugurata la mostra sulla sua vita di cuoco e di innovatore.

E non è finita. Come un compleanno che si rispetti, la festa di Marchesi sarà bagnata da bollicine speciali. Vittorio Moretti, il patron delle bollicine Bellavista e dell'Albereta dove ha sede il ristorante Marchesi, e Mattia Vezzola, enologo di casa Moretti, hanno realizzato una selezione speciale di Franciacorta. Le etichette non sono ancora pronte, ma il nome lo ha pensato il festeggiato: Ottantesimato.

«L'Ottantesimato Gualtiero Marchesi - spiega Vezzola - è un Franciacorta che risponde al gusto del maestro in materia di bollicine, così come alla sua particolare sensibilità nei confronti della materia prima e del territorio. Per questo, quando alcuni anni fa Gualtiero Marchesi mi chiese di realizzare una speciale cuvée per festeggiare i suoi ottant'anni, ho cercato tra le nostre vendemmie quella che più di tutte richiamava i principi della sua cucina: semplicità, purezza della materia e garbo. Ho trovato queste componenti nella vendemmia 2005». La cuvée è tratta dalla vendemmia 2005, che ha dato uve Chardonnay ben mature e sane che prevalgono (72%) sul Pinot nero (28%).



Le prime magnum in anteprima saranno stappate alla Scala e Marchesi le firmerà una a una, mentre una Salmanazar (bottiglia da 9 litri) verrà aperta con il rito della sciabola. L'Ottantesimato sarà disponibile sul mercato in numero limitato solo a partire dall'apertura della mostra Gualtiero Marchesi e la grande cucina italiana.

Una festa degna di nota, dunque, per colui che è stato protagonista, sempre, in 60 anni di attività: l'uomo che disse no alla Guida Michelin e l'unico cuoco italiano conosciuto e riconosciuto nel mondo. Guida indiscussa per i ristoratori italiani che lo ricordano con affetto.

«Era un pomeriggio del 22 giugno del 1990 - racconta Matteo Scibilia, presidente del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardi e consigliere del ministero dei Beni culturali - quando Gualtiero mi regalò con dedica il suo libro 'La cucina regionale Italiana”: Indirettamente segnava il mio futuro. Stavo per lasciare il mio vecchio lavoro di fornitore di materie prime di alto livello per ristoranti, stavo per cambiar vita dopo aver conosciuto mia moglie lo stesso anno a un corso dell'Ais, in piazza Duomo al vecchio, ormai inesistente Bar Motta. Si, perché posso affermare che appartengo, pur senza essere passato dalle cucine di Gualtiero, a quelle persone che rimasero folgorate sulla via, più che di Damasco, in quella di Bonvesin de la Riva. Gualtiero è stato per me, in maniera indiretta un Maestro, vendendogli, i primi agnelli presalè, i primi foiegras, il caviale, vero, iraniano, con lui severo, severissimo nella scelta delle materie prime, le controllava di persona prima che entrassero nel suo ristorante, io non solo imparavo cosa erano, ma entrando nelle sue cucine carpivo quei piccoli segreti che poi mi hanno permesso, alla fine del 1990, di iniziare con mia moglie Nicoletta questo lungo, faticoso ma fantastico e appassionante lavoro di cuoco-ristoratore».


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