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Siad
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Fipe, se ci sei batti un colpo

di Alberto Lupini
direttore
 
12 ottobre 2010 | 11:44

Fipe, se ci sei batti un colpo

di Alberto Lupini
direttore
12 ottobre 2010 | 11:44
 

La crisi che perdura con il calo dei consumi generalizzati. I riassetti del settore, con un progressivo spostamento verso il basso della qualità e la perdita di identità a vantaggio di tavole calde e bar. L'emergere all'orizzonte di scenari un tempo impensabili come centri di cottura centralizzati a livello urbano (sull'esempio francese). Insomma, per il mondo della ristorazione italiana le prospettive non sembrano delle migliori.

In una logica di riscatto del settore, nei mesi scorsi avevamo salutato con piacere, e interesse, il dibattito interno alla Fipe, che sembrava decisa ad avviare azioni decise proprio per tutelare la ristorazione (comparto fondamentale per valorizzare turismo e filiera agroalimentare) dopo anni di sostanziale disinteresse. Era stata annunciata la costituzione di un nuovo comitato nazionale in cui coinvolgere anche altre associazioni del settore ed erano stati lanciati segnali precisi verso il Governo perché rivedesse norme penalizzanti o vessatorie (non ultima quella ridicola sul divieto generalizzato di additivi in Cucina).

Purtroppo tutto si è raggelato da tempo: è bastato che sui vertici del più importante sindacato dei pubblici esercizi soffiasse il vento (peraltro da tempo annunciato) degli scandali dei locali notturni di Milano (dal mancato rispetto delle norme di sicurezza allo spacco di droga) per bloccare ogni iniziativa.

è vero che il potente Rudy Citterio (presidente del sindacato dei locali notturni e primo esponente per la Procura di una "cupola" che ha coinvolto anche altissimi dirigenti del Comune di Milano) aveva un'influenza in Fipe, ma proprio perché oggi è fuori gioco si sarebbe dovuta cogliere questa occasione, oltre che per fare pulizia, per ridare alla ristorazione il giusto peso che merita anche nella gestione della Fipe, quale punta di diamante del mondo dei pubblici esercizi. E invece tutto sembra essersi fermato, in attesa di chissà quale evento esterno.

Eppure il presidente della Fipe, Lino Stoppani, si era spinto a mettere in gioco il suo stesso prestigio proprio per garantire di più l'immagine della ristorazione. E ora non possiamo che sollecitarlo a riprendere l'iniziativa partendo proprio da una seria operazione di pulizia in 'casa sua”. I problemi dei pubblici esercizi milanesi (e, a cascata, di tutta Italia) meritano più attenzione e il sindacato non deve più avere alcun tipo di condizionamenti o contaminazioni con chi è accusato di avere agito in modo illegale. Non dimentichiamo che sotto traccia a Milano c'è sempre anche l'inchiesta in corso sulla somministrazione di alcolici taroccati in un locale su 4, dati del Comune di Milano... Fatta salva la presunzione di innocenza, evitiamo di fare come in politica: la gestione sindacale resti solo alle persone con le mani pulite e presentiamo una squadra all'insegna dell'onestà e della trasparenza.

Questo è del resto quello che chiedono i ristoratori italiani, a partire proprio da quelli milanesi che il prossimo 18 ottobre sono chiamati a svolgere un ruolo importate all'assemblea dell'Epam di Milano e Monza-Brianza, la più importante organizzazione territoriale della Confcommercio. Stoppani, che è anche il presidente dell'Epam, ha quindi l'occasione di sgombrare il campo da dubbi o equivoci e dimostrare di avere saldamente in pugno l'organizzazione (come ci auguriamo) e annunciare iniziative concrete con il sostegno della stragrande maggioranza dei suoi dirigenti, professionisti onesti.

Lasciare trascorrere altro tempo non servirebbe a nulla e farebbe solo del male al comparto e allo stesso Stoppani, che potrebbe perdere l'ampio consenso di cui oggi gode. L'immobilismo non serve a nessuno. Né si può pensare che i problemi della Fipe si possano risolvere con la sola riforma dello statuto di cui si sta discutendo a Roma, perché il presidente possa restare tale anche se non fosse più presidente di un'organizzazione territoriale come prevede la norma attuale. Sarebbe come dichiarare fin d'ora che Stoppani si prepara a lasciare il vertice dell'Epam, cosa che non conviene e non interessa a nessuno. Incertezze o vuoti di responsabilità oggi non servono proprio.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net



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