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Grave il bilancio del blocco dei tir 100mila tonnellate di cibi da buttare

Il danno dello sciopero di questi giorni è stato enorme per l’agroalimentare italiano: oltre 100mila tonnellate di frutta, verdura, fiori e latte buttati o rovinati, 200mila ore di lavoro perse nella raccolta, magazzinaggio e lavorazione dei prodotti e 200 milioni di euro di danni per la filiera

 
27 gennaio 2012 | 10:41

Grave il bilancio del blocco dei tir 100mila tonnellate di cibi da buttare

Il danno dello sciopero di questi giorni è stato enorme per l’agroalimentare italiano: oltre 100mila tonnellate di frutta, verdura, fiori e latte buttati o rovinati, 200mila ore di lavoro perse nella raccolta, magazzinaggio e lavorazione dei prodotti e 200 milioni di euro di danni per la filiera

27 gennaio 2012 | 10:41
 

Oltre 100mila tonnellate di frutta, verdura, fiori e latte buttati o rovinati, duecentomila ore di lavoro perse nella raccolta, magazzinaggio e lavorazione dei prodotti e 200 milioni di euro di danni nella filiera agroalimentare mentre i consumatori in una settimana hanno tagliato del 30% gli acquisti di frutta e verdura che sono venuti a mancare dagli scaffali dove i prezzi sono anche raddoppiati per alcune categorie di ortaggi. E questo il bilancio dei danni provocato dallo sciopero dei tir tracciato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini che sottolinea l'importanza del ritorno alla normalità nella circolazione autostradale.

Al danno economico immediato va aggiunto quello futuro dovuto al fatto che le produzioni di paesi concorrenti come la Spagna nell'ortofrutta o dall'Olanda per i fiori hanno sostituito il Made in Italy sugli scaffali della grande distribuzione europea. Ovunque si segnalano un preoccupante calo degli ordinativi dall'estero e difficoltà per gli agricoltori che oltre alla perdita per il prodotto deprezzato o svenduto sono costretti ad accollarsi anche il costo dello smaltimento dei prodotti non più commercializzabili.

Da sottolineare peraltro le preoccupanti conseguenze sull'occupazione che colpisce particolarmente giovani e immigrati, che rappresentano una buona parte dei lavoratori impegnati nel settore agroalimentare a tempo determinato. Le maggiori carenze e prezzi più elevati secondo un monitoraggio della Coldiretti sono state rilevate nella grande distribuzione dove i rifornimenti si realizzano attraverso i tir mentre migliori sono le condizioni dei mercati rionali e di quelli degli agricoltori di Campagna Agricola  dove le forniture vengono trasportate in piccoli mezzi e sono locali e i prezzi sono calmierati. Anche se i punti vendita a chilometri zero sono in rapida diffusione in Italia l'88% delle merci in Italia circola su strada dove ogni giorno viaggiano con tir e camion circa 525mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari dei quali poco meno del 10% sono deperibili.

Nel corso della settimana di sciopero la Coldiretti ha promosso la mobilitazione 'Coraggio Italia!” che ha portato gli imprenditori agricoli a regalare ai pensionati italiani e alle famiglie in difficoltà, frutta, verdura, uova e latte rimasti bloccati nelle aziende agricole e nei magazzini a causa dello sciopero dei tir. Per sostenere la spesa degli italiani in un difficile momento di crisi, per denunciare il grave danno subito dagli agricoltori e per contrastare le speculazioni sui prezzi di vendita dei prodotti, gli agricoltori della Coldiretti hanno dunque distribuito lungo tutta la penisola centinaia di quintali di frutta e verdura e decine di migliaia di litri di latte e migliaia di uova, da Milano a Torino, da Venezia a Bologna, da Roma a Napoli, da Bari nei diversi capoluoghi della Calabria.

La situazione di difficoltà dell'economia è reale e riguarda l'autotrasporto come l'agricoltura, ma la crisi con queste azioni rischia di aggravarsi e occorre agire con responsabilità per evitare una guerra tra poveri che non è certo utile in questo momento per il Paese.


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