La terza edizione di Formaggio in Villa, la kermesse ideata da Alberto Marcomini, conclusasi a Mogliano Veneto (Tv), ha riscosso pieno successo. E ciò in un periodo in cui fiere altisonanti e onnivore, fatte in grandi padiglioni attrezzati, promozionate e comunicate con dovizia di mezzi, stentano a mantenere i numeri delle edizioni passate e stentano, suvvia diciamolo, a sostanziare il loro esistere e il loro persistere.
E allora quale è il fattore di successo, il key factor, di iniziative come Formaggio in Villa? Diciamo innanzitutto cosa non è: non è esibizionismo muscolare, non è grande ammucchiata di tutti perché business is business.

Alberto Marcomini (al centro nella foto sotto) ha semplicemente (ma la semplicità è difficile a farsi) messo insieme punti vincenti per tutti gli attori della kermesse. Gli espositori sapevano di esporre in fiera mercato. Con gli obblighi dell’evento fieristico, ovvero postazione presidiata e piena disponibilità a favorire assaggi e conoscenza dei prodotti, e nel contempo con i diritti dell’evento mercantile, ovvero la possibilità di vendere il prodotto, in piena liceità in rigoroso rispetto delle norme vigenti.
I visitatori, sottoponendosi al pagamento del ticket d’ingresso sapevano di acquisire il diritto a visitare fiera che “mostra”, che “spiega”, che “forma”. E, soprattutto, ad incontrare espositori prescelti, ovvero produttori portatori di alta qualità e di vera tipicità. Il tutto in cornice degna e, diciamolo simpaticamente, anche con quella fortuna che sempre aiuta gli audaci: splendido sole e confortevole tepore primaverile. C’è stata area dedicata alle pizze ed allora, inevitabilmente, c’era tanta Campania di qualità.
Abbiamo potuto assistere alle performance di augusti interpreti della vera pizza napoletana, sempre sagacemente interpretata e sempre impeccabilmente eseguita. Tre i grandi pizzaioli presenti: Ciro Salvo (a destra nella foto), Franco Pepe, Gino Sorbillo (a sinistra nella foto).
Ben presenti anche i formaggi di alta qualità campani: la Mozzarella di Bufala Campana Dop, presente il caseificio Mail, ed il Conciato Romano di cui è mentore il bravissimo Manuel Lombardi patron del caseificio Le Campestre.
E ancora, tra i tanti formaggi che ci è stato dato degustare, vogliamo qui menzionare una Dop siciliana di nicchia: la Vastedda della Valle del Belice, unica Dop italiana di pasta filata con latte ovino. È formaggio stranamente ancora poco conosciuto addirittura nell’isola. Eppure merita tantissimo e si presta ad eclettiche occasioni di consumo.
Altra chicca proviene dalla Valcamonica: la Rosa Camuna. Formaggio da solo latte vaccino. Ha forma che richiama quella del quadrifoglio, alla famosa Rosa Camuna ispirandosi. Di un bel colore avorio, morbida e leggermente elastica con un’occhiatura diffusa, la pasta. Molto intenso il suo profumo di burro, con marcate note fungine. La sottile crosta è di colore giallo paglierino.
Lo degustiamo tal quale, magari tagliato a dadini in doviziose insalate, ed anche tagliato a fette sottili appena scottato alla brace. Ben presente, siamo in Veneto, la poderosa, simpatica ed efficiente struttura del consorzio Asiago Dop. Da degustare il pressato, il mezzano ed anche il vecchio. E proprio dall’eponimo consorzio sospinto, questo formaggio dalla secolare tradizione sta vivendo sua fulgida stagione di riposizionamento e di più spiccata visibilità anche grazie ad iniziative volte a farlo conoscere per le sue eclettiche occasioni di consumo.

Formaggio in Villa è rassegna che apre spazi anche a chicche differenti dalla trasformazione casearia. Ciò ci ha consentito di degustare una pasta molto gradevole ed interessante, ottenuta da grano khorasan, i cui campi sono coltivati nelle terre circostanti Altamura (Ba), tra la Puglia e la Basilicata.
Esprime levità, docile alla cottura, si esalta al palato per i richiami impetuosi all’essenza stessa del grano, ai profumi ancestrali. Ha interessanti proprietà salutiste per quanto ricca di selenio. Siamo facili profeti nel pronosticarne successo tra gourmet ed alta ristorazione. Il pastificio è Santacandida.
Interessanti anche le presente di birrifici artigianali che sanno esitare birre gradevoli e mai banali. Serena sorvegliante del buon andamento della kermesse, garante dell’efficienza della macchina organizzativa, ben oliata e gagliarda, la valente, bravissima Novella Gioga.
Prossimo appuntamento firmato da Alberto Marcomini è Made in Malga, ad Asiago nel primo fine settimana di un settembre già vicino.