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Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

Isola magica figlia del vento, crocevia di rotte millenarie, gemma incastonata tra la Tunisia e la Sicilia. Terra generosa, la vite ad alberello è Patrimonio mondiale dell'Umanità. Qui il famoso Passito e i capperi Igp

 
11 settembre 2017 | 10:18

Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

Isola magica figlia del vento, crocevia di rotte millenarie, gemma incastonata tra la Tunisia e la Sicilia. Terra generosa, la vite ad alberello è Patrimonio mondiale dell'Umanità. Qui il famoso Passito e i capperi Igp

11 settembre 2017 | 10:18
 

Ha sua propria affascinante indolenza, sorniona per quanta storia ha veduto, posta com'è al centro del Mediterraneo. La sua forma allungata di micione dormiente denota la sua propensione a lasciarsi accarezzare dai venti. È posta in direttrice Nord Ovest - Sud Est, figlia prediletta del Maestrale e dello Scirocco. Siamo a Pantelleria, così bella e così segreta.

Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

Sia per proteggersi da carezze ventose sovente rudi, sia per suggere avidamente acqua da piogge rare e da rugiade provvidenziali, qui la vite (non sapremmo immaginare Pantelleria senza la vite, di cui è culla sin dal primo mattino del mondo) è coltivata ad alberello. Coltivata; quindi, condizione necessaria, l'operosa mano dell'uomo. La fatica contadina da millenni. La vite ad alberello dimora in conche delimitate da muretti a secco. La vite ad alberello di Pantelleria è Patrimonio mondiale dell'Umanità.

La nobile e commovente motivazione: “L'alberello pantesco in quanto pratica agricola altamente sostenibile e creativa è dichiarato dall'Unesco bene patrimonio dell'Umanità”. Tesoro disvelato, quindi. E dalla vite ad alberello, l'uva zibibbo. E l'uomo che lavora la vite nel vigneto ad alberello è eroico; nessuna enfasi e nessuna esagerazione. È semplicemente così: viticoltura eroica. L'uva è lo zibibbo. Da appassimento di queste uve ne sortisce, ben preciso il sapere per farlo, il Passito di Pantelleria.

Tesoro da tesoro, dunque. Fiabeschi i panteschi contesti, da alture a mirare quel mare infinito che l'isola perennemente abbraccia, a compimento di ottime cene, sorprendentemente gradevoli i meditati assaggi di Passito di Pantelleria.

Antonio Rallo - Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

Antonio Rallo

In contrada Khamma, il monte Gibele è lì che sovrasta, occhieggia e vigila, esempio di architettura sostenibile e siciliana policromia, eccoci alla cantina di vinificazione di Donnafugata. Ed è Antonio Rallo, attualmente alla guida del Consorzio di Tutela della Doc Sicilia, a guidarci nella degustazione di uno dei più famosi Passiti di Pantelleria, fatto proprio qui: il Ben Ryé. Ben Ryé è vino icona di Donnafugata, da sole uve zibibbo, affinato sette mesi in vasca e dodici mesi in bottiglia. Processo produttivo basato sull'appassimento naturale dell'uva fresca su graticci, sulla sgrappolatura manuale dell'uva passa e sulla successiva vinificazione che Antonio Rallo, orgogliosamente definisce «vinificazione sartoriale». Abbinato ad ottima pasticceria secca, ben lo vedremmo, e non siamo i soli ad azzardare ciò, anche con un sontuoso Gorgonzola Piccante Dop.

Il giardino pantesco è costruzione tipica atta a proteggere la pianta di agrumi. Sovente ha forma circolare ed è posto a protezione e custodia di una sola pianta. Qui, in tenimento Cantine Pellegrino, caso pressoché unico, la pianta è rettangolare e le possenti mura di questo giardino pantesco proteggono otto alberi di limone e due palme. Altro tesoro disvelato.

Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

E qui, cenando avendo per tetto un cielo di stelle e la luna piena, deliziandoci con le pietanze dei cuochi Gabriele Lupo e Piero Di Malta, del ristorante pantesco Le Cale, abbiamo potuto degustare il Nes, Passito di Pantelleria 2015 delle Cantine Pellegrino. Nes significa miracolo, e la prima manifestazione di questo miracolo la si ebbe nella vendemmia 1998. Ed ancora oggi il Nes costituisce la punta di diamante della produzione pantesca di Cantine Pellegrino. Già gioia per gli occhi, salgono suadenti al naso, intense ed affascinanti, le note di agrumi, nuances di salvia ed eucalipto. Affinamento per dieci mesi in acciaio.

Abbinamento d'elezione con la pasticceria secca, lo vediamo bene anche abbinato, ci venga perdonata la facezia, con... niente! A voler intendere, insomma, che è davvero un grande vino da meditazione. Vorremo avere in futuro l'occasione di degustare anche due new entries della vendemmia pantesca 2017 di Cantine Pellegrino: Moscato Naturale e Passito Naturale, anch'essi da sole uve zibibbo.

Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori
Arbaria Passito di Pantelleria Doc Vinisola

Realtà ben più piccina, soprattutto allorquando comparata ai colossi Donnafugata e Cantine Pellegrino, dall'appassionato e lungimirante Francesco Rizzo governata, Antonio D'Aietti il prode enologo, eccoci a Vinisola, la cui cantina è in contrada Kazzen.
Gagliardo, schietto il Passito di Pantelleria Dop Arbaria. Vigne zibibbo, ad alberello ovviamente, tra i 50 ed i 60 anni. Ha colore dorato con seducenti riflessi ambrati. Frutta candita al naso, intrigante retrogusto mandorlato in bocca per sorprendente lungo finale. Vino da meditazione, ottimo anche con formaggi erborinati, cioccolato, pasticceria secca. Probabilmente, ma è da provare, genererebbe incontro felice anche con sontuosa cassata siciliana.

Il paesaggio pantesco, talvolta austeri ma non severi i giochi cormatici, ha altro tesoro, colpevolmente, osiamo dirlo, reso improduttivo, costituito dal Fico d'India. Ma quanti! Maturi, e poi ipermaturi, in gran parte sono lasciati a marcire sulla pianta. In zone del mondo a ben minor vocazione se ne ricava rosolio con spiccate capacità digestive. E qui, invece, si brucia valore. Peccato.

Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

I momenti di promozione del Passito di Pantelleria stanno transitando attraverso la recente costituzione del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc dell'Isola di Pantelleria, di cui è presidente Benedetto Renda, amministratore delegato di Cantine Pellegrino. Lodevole la cooperazione con l'ente comunale di Pantelleria.

Vi è paradigma da svolgere. Passaggi specchiata. La vite coltivata ad alberello, la fatica in vigneto, il sapere tramandato, le tecniche progressive, le uve zibibbo. A sortirne, il Passito di Pantelleria. Quando la bottiglia di Passito di Pantelleria genera valore agli attori che lo hanno prodotto? Quando la bottiglia viene... bevuta! Sì, facile e non rispondente al vero, affermare che il valore è generato dalla bottiglia venduta. No, è valore effimero, apparente e pertanto pericolosamente fuorviante. Il valore è nel sell-out, bottiglia vuota sul tavolo, e non nel sell-in, bottiglia piena a scaffale e/o in cantina di ristorante. Il sell-out efficace lo si ottiene con attività sapienti di comunicazione orientate all'utente finale.

Dal famoso Passito ai capperi Igp Pantelleria, uno scrigno di tesori

Onde evitare affollamento, la comunicazione si esenta dal pericolo del rumore indifferenziato (e mal tollerato) allorquando ancor prima di parlare di prodotto, si focalizza sul territorio di provenienza. Territorio che va saputo raccontare; per dirla con locuzione di moda: storytelling. Ma il territorio, questa fiaba permeata di magia che è Pantelleria (casualità, Pantelleria fa “rima” con magia!), ha non solo uve zibibbo ma anche, non dimentichiamolo il Cappero di Pantelleria Igp. Ed anche il cappero, nè più nè meno che il Passito, genera valore allorquando consumato, non allorquando venduto. E quindi, ampliamento delle occasioni di consumo sia del Passito che del Cappero. Si può? Certo che si può! È sfida ardimentosa ma non velleitaria.

E viene poi il momento di lasciare Pantelleria. Sì, quel momento pur sempre viene. Ecco, ma se è vero, e purtroppo è vero, che bisogna andar via da Pantelleria, è altrettanto vero, è cosa certa, che mai più Pantelleria andrà via da noi!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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