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I turisti del futuro? Sempre più camminatori in cerca di strade nuove

Per la professoressa Renata Salvarani che a Roma dirige il Centro Studi Heritage e Territorio ci saranno sempre più walkers. Molte le iniziative che stanno per essere messe in atto

 
24 maggio 2021 | 12:08

I turisti del futuro? Sempre più camminatori in cerca di strade nuove

Per la professoressa Renata Salvarani che a Roma dirige il Centro Studi Heritage e Territorio ci saranno sempre più walkers. Molte le iniziative che stanno per essere messe in atto

24 maggio 2021 | 12:08
 

La strada si fa camminando. Indizi pochi ma buoni, dal buon senso e dall’esperienza della scorsa estate irrobustiti, lasciano prevedere un’estate dove il bisogno e il desiderio di riposo e di svago trovano soddisfacimento nel procedere lento a fruire con gioia dei tesori nascosti del Bel Paese. Un turismo nuovo, come, lo scopriamo giorno dopo giorno, nuovo è lo scenario che la pandemia sta concorrendo a tratteggiare. Di turismo parliamo con Renata Salvarani, professore ordinario di Storia del Cristianesimo all’Università Europea di Roma, dove dirige il Centro Studi Heritage e Territorio.

In molti, soprattutto i giovani, hanno riscoperto l’esperienza del cammino I turisti del futuro? Sempre più camminatori

In molti, soprattutto i giovani, hanno riscoperto l’esperienza del cammino



La professoressa Salvarani, Membro dell’Icomos (International Council on Monuments and Sites) e componente del Comitato Scientifico delle Vie Francigene, è impegnata in diversi progetti europei su valorizzazione del patrimonio culturale e uso delle Ict (information and communications technology). È autrice di diversi manuali su questa poderosa ed articolata tematica.


Gentile Renata, buon pomeriggio. Finalmente Italia tutta gialla…
Finalmente in zona gialla: ci si sta rimettendo in moto, con molta cautela, ma altrettanta volontà di ripartire in modo nuovo e di recuperare quanto è stato perso, puntando su un futuro diverso. Tutto a Roma, in questa splendida primavera, esprime un desiderio di rinascita.


Ecco, Renata, tu dici «futuro diverso», quindi sei dell'opinione che è velleitario, vero, parlare di ritorno alla normalità? Noi si va avanti, non si torna indietro, vero?
A parte il fatto che non si sa bene cosa fosse prima la "normalità", abbiamo vissuto un cambiamento profondo, sia sul piano esistenziale, sia su quello delle organizzazioni. Abitudini di vita, modalità di spostamento, trasporti sono stati stravolti. Ci ritroviamo con aspirazioni diverse, vuoti da recuperare, vite da riprendere in mano, capacità nuove che abbiamo sviluppato. No, non è possibile tornare indietro, non lo vorremmo nemmeno.


Renata, tu hai avuto il Covid. Ne sei uscita. Ti chiedo: c'è nella vita delle persone che hanno preso il Covid, un a.C. ed un d.C.? Ad intendere un avanti Covid ed un dopo Covid?
Sì, senz'altro. La vita di prima sembra lontanissima, come se tutto fosse da ricostruire, con più consapevolezza, puntando all'essenziale, alle relazioni con le persone, forse in modo un po' più lento, sapendo che il tempo che abbiamo a disposizione non è illimitato.


L'estate oramai imminente è la seconda che vivremo coesistendo con la pandemia. Che turismo sarà? Verrà rimarcato questo ritorno alla villeggiatura piuttosto che alla vacanza intesa come divertimento a tutti i costi e nightlife?
Abbiamo bisogno di rimetterci in moto: l'esperienza che già in quest'anno ha accomunato tanti viaggiatori, soprattutto giovani, è stata quella del cammino. Scoprirsi walkers, su percorsi più o meno lunghi, può diventare una nuova dimensione del turismo: duttile, aperta alle possibilità offerte dai nostri territori, libera nelle scelte di tempi e mete da scoprire. Si coniuga bene sia con la villeggiatura, sia con la conoscenza della storia e del paesaggio. È un modo per guardare la realtà con occhi nuovi. Molte iniziative stanno per essere messe in atto intorno a questa modalità. Penso, ad esempio, a Road to Rome 2021, promossa dall'Associazione Europea delle Vie Francigene proprio per avvicinare il grande pubblico alla rete dei percorsi che attraversano tutto il continente.

Renata Salvarani I turisti del futuro? Sempre più camminatori
Renata Salvarani



Tu hai competenza vasta e profonda di turismo e di quello culturale, storico religioso in particolare, Ecco, come andrà evolvendosi nel post pandemia, questo tipo di turismo in particolare, correlato, agevolmente presumo, al paesaggio ed al nostro nuovo modo di essere?
È il modo di viaggiare più antico, il più connaturato alla dimensione umana: per questo proprio oggi, in una stagione di cambiamenti profondi, ha tanto successo. Ciascuno porta in cammino sé stesso e, se vuole, la propria famiglia o gli amici più vicini. La scelta del percorso è del tutto libera, così come lo sono le modalità di sosta e di pernottamento. Le grandi mete storiche di pellegrinaggio, Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme, esercitano ancora un grande fascino, ma ciascuno può declinare il suo viaggio su tratti molto più brevi. Le nuove tecnologie, i social e i sistemi di georeferenziazione forniscono tutte le informazioni necessarie, in modo molto semplice. Proprio l'integrazione fra Ict e dimensione storica è l'elemento forte di innovazione.


Questo tipo di turismo abilita la diffusione della conoscenza delle tradizioni locali del nostro Bel Paese?
I soggetti più attenti alle trasformazioni nel turismo si stanno attivando per riunire intorno ai percorsi delle Cultural Historical Routes riconosciute dal Consiglio d'Europa le proposte più diversificate, sia sul piano dell' hôtellerie che su quello dei trasporti. Le comunità locali, soprattutto in Italia, stanno riprogettando anche manifestazioni e modi di coinvolgere ospiti e visitatori intorno alle tradizioni più radicate, vero e proprio cuore di una spiritualità di lunga durata. Anche a Roma istituzioni e associazioni stanno avvicinandosi a questo mondo, guardando in modo nuovo anche all'appuntamento con il Giubileo del 2025.


Insomma, è l'ora propizia per rimettersi in cammino!
Sì, lungo strade antiche ma con mete sempre nuove.

Lo si diceva in apertura e lo ripetiamo: la strada si fa camminando e la vita è un cammino prodigioso.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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