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Un euro e venti per un caffè? “È anche poco”

L'inflazione ha fatto salire il prezzo della tazzina al bar. A Bolzano l'espresso più caro, mentre il più economico è a Messina. I baristi giustificano gli aumenti: “Ma solo se di qualità”. E intanto, finito lo stato di emergenza, i bar tornano ad affollarsi per un rito che riguarda 30milioni di italiani, anche se per l'Unesco non conta

01 aprile 2022 | 15:32
Un euro e venti per un caffé? “È anche poco”
Un euro e venti per un caffé? “È anche poco”

Un euro e venti per un caffè? “È anche poco”

L'inflazione ha fatto salire il prezzo della tazzina al bar. A Bolzano l'espresso più caro, mentre il più economico è a Messina. I baristi giustificano gli aumenti: “Ma solo se di qualità”. E intanto, finito lo stato di emergenza, i bar tornano ad affollarsi per un rito che riguarda 30milioni di italiani, anche se per l'Unesco non conta

01 aprile 2022 | 15:32
 

È finito lo stato di emergenza, da oggi torna il rito del caffè espresso? Prima della pandemia, secondo i dati di Coldiretti erano 30 milioni gli italiani che lo consumavano quotidianamente al bar. Adesso che le restrizioni si sono allentate lo si può bere tranquillamente all'aperto seduti a un tavolino, oppure al bancone mostrando il Green pass base (quindi anche solo con un semplice tampone). Il problema è che a spaventare i clienti ora potrebbe essere il prezzo. Il caro materie prime ha infatti alzato il prezzo di un espresso al bar. Secondo il rapporto della ristorazione del Fipe già a dicembre c'erano già stati i primi aumenti. I prezzi nel 2021oscillano tra gli 0,82 centesimi di Messina e gli 1,20 centesimi di Bolzano. Per i baristi il rincaro è giusto, anzi, è pure poco, purché si faccia un caffè di qualità. E c'è anche chi va oltre, proponendo di mettere le caffetterie al posto dei bar dove servire un caffè di qualità a cinque euro, trasformando l'espresso in un vero e proprio bene di lusso.

Al bar torna il rito del caffè, ma sarà più caro

Nonostante la recente bocciatura delle candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco, il rito del caffè continua a vincere in Italia dove, spesso in abbinamento al tradizionale cornetto. È ormai un’abitudine radicata che è espressione di uno stile di vita conosciuto in tutto il mondo. Ma il ritorno ai tavolini all'aperto senza carta verde e al bancone con il Green pass base sarà inevitabilmente diverso da prima della pandemia. Il gusto per tutti gli appassionati di tornare a consumare il caffè al bar sarà più amaro. Il prezzo di una tazza di caffè espresso per effetto dei rincari delle materie prime e dei costi energetici è aumentato. Ha infatti superato la soglia di 1 euro in molte città d’Italia. Secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat i servizi di bar e ristoranti hanno fatto segnare un aumento dei prezzi del 3,8% a marzo rispetto alla base dei dati Istat.

Un euro e venti per un caffè? [“È anche poco”]

In provincia di Bolzano c'è l'espresso più caro 

Stando al Rapporto annuale sulla ristorazione del 2021 di Fipe, dove l'associazione dei pubblici esercizi, ha rilevato i prezzi medi della tazzina al bar in base ai valori medi rilevati nei capoluoghi di provincia emerge che già lo scorso anno, la soglia di un euro a tazzina era già stata ampiamente superata. Bolzano è la provincia dove il caffè espresso costa di più in Italia, il prezzo medio è di 1 euro e 20 centesimi, seguita Ferrara, che raggiunge 1,18 e da Padova con 1,16 euro. Poi vengono Modena e Ravenna con 1,15 euro. Tra le grandi città l'espresso a Roma è arrivato a una media di 1,10 euro, a Milano di 1,05, Genova 1,04 euro, Torino di 1 euro. "Resistono" al caro prezzi le città dove il caffè è ancora oggi un simbolo. A Napoli e a Trieste (ma anche a Reggio Emilia) la tazzina è ancora abbondantemente sotto l'euro. L'espresso meno caro si trova invece a Messina: una tazzina costa infatti 0,82 centesimi.

Un euro e venti per un caffè? [“È anche poco”]

Il barman: «Se di qualità il caffè a un euro e venti è anche poco»

Per Fiorenzo Colombo, membro e fondatore della Abi Professional, l'Associazione italiana barmen, l'aumento del prezzo del caffè espresso non deve creare "scandalo". «Si può anche farlo pagare 1 euro e 20 centesimi, l'importante è che sia buono - ha spiegato - Troppo spesso infatti in Italia, a differenza dei paesi esteri, si scelgono torrefazioni di qualità scadente; un gioco al risparmio che finisce per danneggiare il cliente».

Un euro e venti per un caffè? [“È anche poco”]

Fiorenzo Colombo

La tendenza: «Basta bar,  d'ora in avanti solo caffetterie con prodotti di qualità»

Per Maurizio Valli pluripremiato barista del Bugan Coffee Lab e di un coffee shop di Bergamo e i rincari sono ancora insufficienti a coprire i reali costi di una tazzina di espresso. «Da noi costa due euro e a breve lo porteremo a 3, ma il nostro è un caffè di qualità - ha spiegato - Il problema dell'Italia è che non c'è una vera cultura del caffè. La maggior parte dei locali si affida a torrefazioni che danno un prodotto scadente. Ci sono pure torrefazioni che garantiscono anche il comodato d'uso delle attrezzature, ma in realtà bisogna fare come si fa all'estero, comprare le attrezzature a proprie spese. Anche questo aspetto influisce infatti sulla qualità. I cuochi nei ristoranti comprano forse le pentole in comodato d'uso? No, e quindi anche i baristi devono fare altrettanto; ovvero rendersi indipendenti dalle torrefazioni. Il caffè a un euro è un insulto. Se oggi uno apre un'attività e lascia questo prezzo alla tazzina è destinato a chiudere entro breve tempo. Personalmente resto dell'idea che il caffè deve diventare un bene di lusso. Eliminiamo per sempre la parola bar e al suo posto mettiamoci caffetteria e iniziamo a fare dei caffè di qualità. Solo così il nostro Paese potrà crescere culturalmente ed economicamente».

Un euro e venti per un caffè? [“È anche poco”]

Maurizio Valli

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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