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La Minerva Rooftop: suggestioni capresi e cucina d'autore con vista mozzafiato

Il ristorante dell'hotel La Minerva è una tappa da non perdere per chi visita l'isola. Lo chef Antonio Balbi combina tradizione e innovazione, creando piatti raffinati con materie prime eccellenti e vini selezionati

 
14 ottobre 2024 | 08:30

La Minerva Rooftop: suggestioni capresi e cucina d'autore con vista mozzafiato

Il ristorante dell'hotel La Minerva è una tappa da non perdere per chi visita l'isola. Lo chef Antonio Balbi combina tradizione e innovazione, creando piatti raffinati con materie prime eccellenti e vini selezionati

14 ottobre 2024 | 08:30
 

Esistono ristoranti di albergo (e che albergo) ed esistono ristoranti in albergo (e che ristorante). Si potrebbe impostare un articolo a parte solo per la struttura alberghiera che ospita questa terrazza mozzafiato sul mare, una delle più fascinose proposte dell’hotellerie caprese in sold out quasi automatico anche per la conformazione da autentica boutique a 5 stelle (sole 19 camere) ed un tasso altissimo di fidelizzazione. In poche parole, gli ospiti affezionati tendono a rinnovare pressoché costantemente la prenotazione per lo stesso periodo dell’anno successivo. Merito della ospitalità della famiglia Esposito che ha lasciato carta bianca per lo sviluppo del progetto La Minerva Rooftop dell'Hotel La Minerva di Capri (Na) allo chef Antonio Balbi, classe 87, nato a Torre del Greco.

La Minerva Rooftop: suggestioni capresi e cucina d'autore con vista mozzafiato

La vista da La Minerva Rooftop dell'Hotel La Minerva di Capri

Lo chef Balbi a La Minerva Rooftop

Il suo percorso culinario inizia in giovane età, partendo da Napoli, salendo per il Nord Italia e proseguendo poi per Giappone, Francia, Svizzera e Olanda. Lasciamogli la parola. «Cerchiamo di assecondare la natura utilizzando ciò che di meglio ha da offrire seguendo la stagionalità. La ricerca della materia prima risulta determinante per il nostro concetto di cucina. Essere su un’isola rende ancora più difficoltoso procurarsi i migliori prodotti. Risulta fondamentale l’enorme appoggio della famiglia Esposito che ci permette con grande entusiasmo di esprimerci al meglio».

Avendo avuto l’opportunità di misurare per due cene consecutive la proposta di Antonio ci siamo potuti sbizzarrire anche attingendo alla carta dei vini gestita dalla maître Giusi Fabiano. La definisce così «Proposta piccola ma essenziale che si concentra principalmente su Italia e Francia con un progetto di ampliamento che verrà intrapreso a breve». Vedrete comunque in seguito che non mancano i mostri sacri.

La Minerva Rooftop: suggestioni capresi e cucina d'autore con vista mozzafiato

La sala di La Minerva Rooftop

Cosa si mangia a La Minerva Rooftop

Se il buongiorno si vede dal mattino concentriamo in un'unica scaletta il pirotecnico giro di amouse bouche che ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta: Sfera con acqua di cozze dalla forma e colore volte a rappresentare il granello di pepe presente nell’impepata di cozze, Cannolo salato alle bacche di goji con gambero agli agrumi e salsa al pompelmo, Tartelletta con funghi alla birra, fonduta di parmigiano e tartufo e Raviolo caprese soffiato con shot al pomodoro.

Ci sono quattro antipasti imprescindibili e incredibili per l’equilibrio nei contrasti fra i vari elementi gustativi. La Variazione di Verdure di stagione, con erbette spontanee, germogli, piselli, con vapore aromatizzato, fiori ed essenze. «Adesso si avvicina il momento di funghi zucca e ravanelli». La Ricciola marinata con mandarino e carote. L’Astice patate, carote e pompelmo. Lo Scampo scottato zucchine alla scapece mozzarella liquida e caviale.

Tre i primi piatti che ci hanno conquistato nella loro originalità e sostanza espressiva. Cappellacci ripieni di genovese di tonno, fondo di manzo e foglia di cappero fermentata. Plin con broccoli, olive taggiasche e salsa di alici. Risotto con porcini, capasanta e salsa di rucola.

Nei quattro secondi piatti equamente suddivisi fra pesce e carne c’è un padronanza tecnica esecutiva mai fine a se stessa ma tutta concepita per l’esaltazione dell’ingrediente principale e dell’armonia dell’insieme. La Spigola salsa alle vongole, estratto di nasturzio e lattuga all’aceto di riso affumicato flirta alla perfezione con Il Polpo alla griglia, soffice di patate, pomodori confit e aceto balsamico. Il Galletto al limone con salsa alle mandorle e cucunci suscita l’immediate reazione (in senso buono) del Filetto di manzo, da bianca piemontese, con salsa di pompelmo, arancia e carote.

Tutti da godere come bambini sulle giostre del Luna Park i due dessert: Limone dolce con crumble di mandorle e Mousse di ricotta e pera con gelato alla nocciola.

Cosa si beve a La Minerva Rooftop

Adesso in rapida successione i vini spesi scientemente da Giusi per l’abbinamento con i patti. Grand Blanc Extra Brut 2014 Philipponnat, uno Chardonnay 100% di fattura impeccabile. Pera abate al naso, con tocchi di timo cedrino e gelsomino. Al gusto salmastro, con ritorno officinale- floreale e lunga persistenza gustativa. Costa D’Amalfi Bianco Per Eva 2021 Tenuta San Francesco. Da uve Falanghina, ginestra e pepella raccolte a mano da vigne di alta montagna. Naso di cedro, pesca tabacchiera, con tocchi di eucalipto. Bocca tesa, salata, persistente e croccante. Fiano di Avellino Pietracalda 2022 Feudi di San Gregorio. Al naso biancospino e pesca bianca, con sentori di salvia limonata e spunto iodato-salmastro. Ben bilanciato e teso alla bocca, con bella spalla acida e chiusura su note salmastro fruttate. Corte del Lupo Curtefranca 2020 Cà Del Bosco. 80& Chardonnay 20% Pinot Bianco.

Usciamo per una volta dalla zona di conforto delle bollicine per degustare un vino in pieno stile della casa. Parla il linguaggio della fine armonia e della estrema eleganza. Proprio come richiamano le opere d’arte che punteggiano la proprietà. A proposito di mostri sacri ecco uscire un Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido. 85% Cabernet Sauvignon 15% Cabernet Franc. Profumi di mirtillo, arancia rossa, resina di pino, macchia mediterranea ribes nero, mora, lievi spezie dolci e tabacco. Sapore caldo, elegante, salino, con tannini estremamente levigati. Ancora sbuffi di erbe aromatiche e accenni balsamici. Gustoso come non mai. Carezzevole e infinita la persistenza. Il Muffato della Sala 2020 del Castello della Sala suggella la conclusione di una doppia esperienza per certi versi irripetibile. Da uve Sauvignon, Grechetto, Sémillion, Traminer Aromatico e Riesling in percentuali decrescenti. Naso vigoroso dove le sensazioni dolci del miele e mature della frutta sono a corredo di riverberi di pepe bianco e tocchi di vaniglia. L’equilibrio gustativo è confermato. Il sapore è dolce e soave. Aromaticamente ampio, è dotato di solenne persistenza.

Con questa cucina, con questi vini, l’appoggio e l’affinità con la famiglia Esposito, Antonio e Giusi faranno molta strada all’insegna del loro unico slogan. “Prodotto, prodotto prodotto”. Aggiungerei talento, passione, visione.

La Minerva Rooftop - Hotel La Minerva
V. Occhio Marino 8 - 80073 Capri (Na)
Tel 081 8377067

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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