Lungo via Indipendenza, arteria bolognese nel cuore del centro, letteralmente a due passi da Piazza Maggiore, si trova l’unico vero albergo di gran lusso della città. Difficile che a Bologna si possa smettere di chiamarlo Baglioni, perché per anni, quello che ora è il Grand Hotel Majestic del gruppo Duetorrihotels, ha portato questo nome. Tant’è che "già Baglioni" è un suffisso che rimane indispensabile.

La sala del ristorante I Carracci
Da qui sono passati personaggi del jet-set, tra teste coronate, rockstar e vip di ogni genere, basti citare Lady Diana, Bill Clinton, Ava Gardner, Luciano Pavarotti e Frank Sinatra: i più curiosi possono dare un’occhiata alle bellissime foto d’epoca, distribuite lungo una parete negli spazi di fronte al giardino d’inverno. Diretto dallo storico general manager Tiberio Biondi, questo 5 stelle lusso merita un racconto a parte. Ci concentriamo quindi, in questa occasione, su I Carracci (Bo), ristorante aperto al pubblico esterno il cui accesso, oltre che interno all’albergo, è indipendente da Via Manzoni.
I Carracci: la sala affrescata
Appena entrati, vale la pena ammirare il salone capolavoro, annesso all’hotel all’inizio del XX secolo, e il suo altissimo soffitto con le volte impreziosite dagli affreschi della scuola dei fratelli Carracci, vissuti tra il cinquecento e il seicento, in cui viene raccontato il mito di Fetonte. Impossibile non restare affascinati dagli ampi spazi e dalla grande eleganza, a coronamento di una mise en place in un luogo che da solo merita la visita.

L‘affresco della sala del ristorante I Carracci
I Carracci: un servizio impeccabile
A proposito di sala, se il luogo appare per certi versi solenne, non c’è da temere un ambiente ingessato: il servizio, a cura del restaurant manager Oreste Piacentini, è seguito con calore e professionalità e spesso i piatti sono completati al tavolo.

Il servizio è estremamente curato al ristorante I Carracci
Dal canto suo, il sommelier Daniele Montuori ha a disposizione una carta dei vini elaborata con intelligenza e ricca di circa quattrocento interessanti etichette, incluse quelle di vini "naturali", selezionate in tutto il mondo (la Francia è molto ben rappresentata), con Emilia Romagna e Italia in evidenza: vale quindi la pena lasciarsi consigliare un abbinamento ad hoc. Non manca un’originale carta degli oli extravergini d’oliva, sei referenze da tutta Italia individuate dall’esperta Antonietta Mazzeo di Olioè, dal fruttato leggero al più intenso.
I Carracci: come si mangia
A tenere le redini della cucina de I Carracci c’è un giovane chef campano. Agostino Schettino, classe 1992, in precedenza sous chef, è oggi l’executive chef della struttura. Il suo curriculum va dallo Schöneck di Falzes in Alto Adige al Quattro Passi di Nerano (incluso il pre-opening di Dubai), al President di Pompei e con Agostino Iacobucci qui a Bologna. Un cuoco ancora giovanissimo, quindi, ma con un curriculum che gli consente di esprimere una cucina che va da piatti più internazionali che abitualmente si trovano in contesti a cinque stelle, a proposte in cui il suo spirito solare e mediterraneo incontra la creatività, senza dimenticare che ci si trova a Bologna, con un amatissimo patrimonio gastronomico da valorizzare.
I Carracci: dashi, rape e verdure invernali
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I Carracci: gnocco, anatara, provolone e carote
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I Carracci: raviolone verde, parmigiano e cavolo rosso
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I Carracci: ricordo di uno spaghetto allo scarpariello
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I Carracci: risotto, burro di bufala e erbe amare
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I Carracci: dashi, rape e verdure invernali
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I piatti di Schettino mirano alla soddisfazione, dal menu dedicato alla tradizione bolognese "La Dotta, la Grassa, la Rossa", proposto a 120 euro per sei portate più i petit fours, inclusi gli ottimi tortellini in crema di Parmigiano Reggiano 36 mesi, al menu vegetariano "Natura", sempre a 120 euro, ai degustazioni da 6 a 9 portate (120 e 165 euro). Non poteva non esserci anche la possibilità di attingere alla carta, con ottime preparazioni come il velo di seppia con broccoli, mandarino e caviale Asetra; dashi, rape e verdure invernali; ancora il "Mangiafagioli", ricco piatto dedicato a un dipinto dei Carracci, le eccellenti tagliatelle di pasta fresca con fagioli, cozze e plancton.
I Carracci: filetto di manzo, topinambur e sottobosco
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I Carracci: spigola, zucca e cardoncelli
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I Carracci: seppia, broccoli, mandarino e caviale
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I Carracci: selezione di formaggi
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I Carracci: filetto di manzo, topinambur e sottobosco
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Irrinunciabile l’interpretazione che dà Schettino agli spaghetti allo "scarpariello". Tra i secondi, merita l’assaggio la spigola arrosto con scapece di zucca e funghi cardoncelli. Prima di terminare in dolcezza, magari con "come una tenerina" al cioccolato e mascarpone, non si può non lasciarsi tentare dal notevole carrello dei formaggi, con almeno una ventina di referenze interessanti, tra Italia ed estero.
Via Manzoni 2 40121 Bologna (Bo)
Lunedì-Domenica 12.30-14:30 19:30-22:30