A Gradoli, un piccolo borgo di 1.200 abitanti nella provincia di Viterbo, ogni Mercoledì delle Ceneri si rinnova un appuntamento che affonda le sue radici nel 1500: il Pranzo del Purgatorio. Questo evento straordinario, che coinvolge quasi 1.600 persone e mobilita una comunità intera, è un esempio vivo di tradizione, solidarietà e gastronomia locale. È quasi unistituzione sulle sponde di questo lembo di terra bagnato dal lago di Bolsena e circondato dai monti Volsini, a poche decine di chilometri da Viterbo.

Il Pranzo del Purgatorio a Gradoli, una tradizione medievale - Foto di Michela Petrocchi
Le origini del Pranzo del Purgatorio
Per scoprire le origini di questa ricorrenza bisogna fare un salto indietro nel tempo di quasi cinque secoli. Nel XVI secolo, la Fratellanza del Purgatorio, allora conosciuta come Opera Pia per il Suffragio delle Anime del Purgatorio, iniziò a organizzare questo evento per raccogliere fondi e beni di consumo da destinare alle famiglie in difficoltà. Questo spirito di carità e mutuo soccorso è rimasto inalterato nel tempo, consolidandosi al punto da trasformare il Pranzo del Purgatorio in un evento atteso tutto l'anno che attira visitatori da oltre i confini regionali. Oggi, lappuntamento si svolge nella cantina sociale di Gradoli, dove si radunano quasi 2.000 commensali per celebrare una tradizione che è un autentico punto dincontro tra religione, cultura e gastronomia.

Gradoli, sullo sfondo il lago di Bolsena - Foto di Michela Petrocchi
Ogni anno, la preparazione del pranzo coinvolge lintera comunità ed è affidata ai membri della Fratellanza del Purgatorio, un gruppo di 90 uomini che si occupano di ogni aspetto, dalla raccolta dei fondi allorganizzazione logistica. La tradizione vuole che la raccolta inizi il Giovedì Grasso, quando i confratelli percorrono le vie del paese per raccogliere donazioni in denaro e beni alimentari. Una parte di questi beni viene poi messa allasta il Martedì Grasso, in una pratica documentata fin dal 1729. Il ricavato delle donazioni e dellasta finanzia il grande pranzo comunitario, che si svolge allinterno della cantina sociale di Gradoli. Qui, tra lunghissime tavolate, si celebra non solo il gusto, ma anche lo spirito di solidarietà che caratterizza questo evento da oltre 500 anni.
Il Pranzo del Purgatorio: come si svolge
Ma cosè nello specifico il Pranzo del Purgatorio? Si tratta di un vero e proprio banchetto, condiviso da quasi 2.000 persone, che ha nellattesa una delle sue caratteristiche principali. Così come lanima nel Purgatorio attende la purificazione per guadagnarsi il Paradiso, a Gradoli i commensali vivono unattesa ben più terrena e materiale per poter mangiare e partecipare a questo rito secolare. Il pranzo, infatti, arriva a durare svariate ore, vista la mole di cibo da preparare e il numero elevato di partecipanti.

La fase dell'asta che precede il pranzo - Foto di Michela Petrocchi
Tuttavia, questa lentezza è parte del fascino del rito, che conserva intatte le sue caratteristiche tradizionali. Su tutte, il menu: lo stesso da sempre, composto da pietanze che utilizzano ingredienti tipici della zona, sia di terra che di lago.
La giornata inizia presto per i membri della Fratellanza: alle 3 del mattino si accendono i fuochi sotto enormi paioli alimentati da 50 quintali di legna. Tra una pausa per la colazione a base di pane, formaggi e pesce fritto e un lavoro incessante in cucina, tutto è pronto per accogliere i commensali alle 13. I confratelli, tutti rigorosamente uomini, indossano per loccasione il tradizionale saio marrone con mantella viola, cappuccio e tamburino. Ogni dettaglio del pranzo è curato per mantenere viva la tradizione.

Le fasi della pulitura del pesce - Foto di Michela Petrocchi
Il menu del Pranzo del Purgatorio
Il menu rappresenta un omaggio alla tradizione locale e comprende: minestra di riso con sugo di tinca, la cui ricetta è custodita gelosamente dai cuochi; luccio in umido, nasello fritto e baccalà lesso (600 kg di pesce per ciascuna preparazione); 250 kg di fagioli bianchi del Purgatorio, piccoli e delicati; una mela come frutto.

La preparazione del pranzo - Foto di Michela Petrocchi
Unaltra particolarità del pranzo è che i commensali devono portare da casa pane e posate, un requisito che contribuisce a mantenere intatto lo spirito comunitario dellevento.
Un momento di condivisione e solidarietà
Il Pranzo del Purgatorio non è solo un evento gastronomico, ma un rituale che celebra la condivisione e il senso di comunità. Raduna persone da Lazio, Toscana e Umbria, pronte a vivere unesperienza unica in un contesto che unisce passato e presente. La finalità dellevento è profondamente solidale: tutto il ricavato è destinato a opere di beneficenza, rimanendo fedele alla missione originaria della Fratellanza del Purgatorio. Questo pranzo è la testimonianza di come una tradizione possa attraversare i secoli, adattandosi ai tempi senza perdere la sua essenza. Quest'anno il pranzo si terrà il prossimo 5 marzo.