Domenica 1° giugno il Giro d'Italia si conclude a Roma con una tappa circuito di 141km di lunghezza. Di fatto una lunga passerella in uno scenario magnifico per festeggiare il vincitore dell'edizione 2025 della Corsa Rosa, ma con la possibilità per un ultimo acuto dei velocisti.

A Roma l'ultimo atto dell'edizione 2025 del Giro d'Italia
Giro d'Italia a Roma: cosa vedere
Roma non ha bisogno di presentazioni e certamente un giorno, ma nemmeno un mese con tutta probabilità, basterebbe per visitarla. E allora abbiamo pensato ad un piccolo tour con i must see della Capitale, i classici che passeggiando durante l'ultima tappa del Giro d'Italia si potrebbero ammirare, almeno da fuori, anche se il centro sarà interessato dalla Corsa Rosa che ha l'arrivo ai Fori Imperiali (a proposito di luoghi imperdibili). Il tour inizia da Castel Sant'Angelo, uno dei monumenti più significativi di Roma. Costruito come mausoleo per l'imperatore Adriano, nel tempo è stato trasformato in fortezza e collegato al Vaticano tramite il “Passetto”. E naturalmente, già che si è in zona, non può mancar piazza San Pietro con relativa Basilica.

L'ultimo arrivo del Giro d'Italia 2025 sarà ai Fori Imperiali a Roma
Proseguendo, si arriva a Piazza Navona, una delle piazze più note di Roma, caratterizzata dalla sua forma allungata, eredità di un antico stadio. Al centro si trova la Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini, mentre ai lati ci sono la Fontana del Moro e la Fontana del Nettuno. Attraverso il centro storico si giunge al Pantheon, antico tempio romano trasformato in basilica. Si continua verso Piazza di Spagna, con la Fontana della Barcaccia e la Scalinata di Trinità dei Monti. Poi, tappa alla Fontana di Trevi, quindi il tour prosegue all'Altare della Patria, da cui si può godere di una vista panoramica su Roma, e si conclude al Colosseo, grande simbolo della città.
Giro d'Italia a Roma: dove mangiare, bere e dormire
Ecco alcuni indirizzi per trascorrere in modo gustoso l'ultima giornata del Giro d'Italia Roma (con una puntata al Lido di Ostia).
Krapfen Paglia
Visto che la tappa tocca anche il litorale ostiense, sosta che forse in tanti sconsiglierebbero, proprio ad Ostia, a Lido di Ostia, per la precisione. E sì, ne vale la pena! Ne vale la pena andare, quale che sia l'orario, alla pasticceria Krapfen Paglia in Piazza Anco Marzio, che quest'anno festeggia 90 anni di attività.

I krapfen di Krapfen Paglia di Lido di Ostia
Deliziosi krapfen al cioccolato, alla crema e alla marmellata, ma non mancano le alternative golose come quella al pistacchio.
Piazza Anco Marzio, 18 00122 Lido di Ostia (RM)
Bar della Musa
E adesso, eccoci nella Caput Mundi, in anno giubilare. Di solitudine non soffriremo, di overtourism forse sì. Desiderio di un bar che sia molto di più di un semplice bar e che consenta sosta rigenerante? Eccoci al posto giusto. Siamo al Bar della Musa di Palazzo Talìa. Nel palazzo barocco intitolato a Talìa, la musa della commedia, si nascondono il Ristorante Tramae e il Bar della Musa, che sa donare un'atmosfera piacevole e suadente grazie alle sapienti luci soffuse. Qui, all'orario propizio si eroga il servizio di Oyster Happy Hour: le ostriche vengono abbinate agli special drink della casa.

La sala del Bar della Musa a Roma
E quando desideriamo un bistrot che ci piaccia? Dove andiamo? Andiamo un po' fuori dalla Roma dei selfie. Ci spostiamo nel quartiere Trionfale, in zona Balduina ed entriamo nel Parco Monte Ciocci. Siamo al bar bistrot Il Casotto. Si parte dalle colazioni con servizio caffetteria e dolci fatti in casa, si prosegue con il pranzo fino ad arrivare all'aperitivo.
Largo del Nazareno, 25 00187 Roma (RM)
Bottega Pasolini
E un pranzo no frills, veloce e saporito, quasi come se fossimo a casa? E, al contempo fare anche la spesa? Benissimo! Ce ne andiamo al Nomentano, al Mercato Rionale di Casale de' Pazzi, nella periferia est, e cerchiamo (e la troviamo al box 32) la Bottega Pasolini, di cui è patron Rudy Ruggeri, ex cuoco. Qui Ruby vende uova fresche da galline felici, formaggi caprini, ovini e vaccini, insaccati, conserve bio, pane, pasta fresca ed altro ancora. La chicca di cui si diceva: tavolini per assaporare sul posto le bontà proposte. Valore aggiunto che non ha prezzo: la vera convivialità romana.

Il vitello, fondo e scarola di Bottega Pasolini a Roma
Voglia di gelato. Quella, prima o poi ci viene. E dove si va? Si va nel cuore di Monteverde vecchio alla gelateria La Gourmandise. Il gusto vaniglia del Madagascar, non ce dobbiamo perdere !
Via Locke, 30 (c/o Mercato Rionale Casal de' Pazzi) 00137 Roma (RM)
Albanesi il Forno delle Meraviglie
E volete che prima ancora del desiderio del gelato non ci sia venuta la più mistica tra le voglie? Sì, quella lì, la voglia di pane! E dove lo si esaudisce il mistico desiderio? Si va a Viale Marconi da Albanesi il forno delle meraviglie. Abbiamo contato le vetrine. Sono 11, insomma non è proprio una piccola bottega.

La pizza rossa e croccante di Albanesi il forno delle meraviglie a Roma
Seconda generazione, a governare l'attività ci sono i fratelli Adriano e Alessandro. Il papà Aldo, testaccino, ancora è presente e ancora dice la sua! Si esce che abbiamo con noi la pizza rossa in teglia, quella sottile e croccante. E abbiamo preso anche i tonnarelli, nel tentativo di farci a casa la cacio e pepe. E al banco del pane abbiamo preso le rosette. E abbiamo preso anche un sugo pronto: l'amatriciana.
Albanesi il forno delle meraviglie
Via Gerolamo Cardano, 9/15 00146 Roma (RM)
Forno Ceralli
Dopo un forno che nasce a Roma ed a Roma prospera, andiamo a procurare gioie al palato in un forno che è da poco a Roma e che ha sua storia a Frascati. Siamo alla quarta generazione. È il Forno Ceralli, la cui sede romana, di recente apertura, è nei pressi del Pantheon. Acquistiamo e assaporiamo i biscotti e la pizza rossa. Prenotiamo, quasi un informale acquisto future il loro panettone per il prossimo Natale (mancano già meno di 300 giorni!).

La pizza rossa del Forno Ceralli a Roma
Ma, come si dice, non c'è due senza tre. Dal Pantheon, breve passeggiata nel centro e si arriva a Campo de' Fiori, la piazza famosa per la statua di Giordano Bruno e per il mercato che, ci cruccia dirlo, sembra stia vivendo un melanconico declino. L'insegna è storica, risale alla fine dell'800. Qui ci deliziamo con la pizza alla pala bianca farcita con la mortadella. Stiamo parlando del Forno Campo de' Fiori.
Piazza Rondanini, 42 00186 Roma (RM)
Puntarella
E il pranzo? E la cena? A Roma, dopo che lavorando di accetta abbiamo eliminato (e sono centinaia!) le cosiddette “trappole per turisti” e gli spropositati luoghi del lusso esibito (e sono decine!) ben restano almeno una cinquantina di ristoranti dove poter vivere un'esperienza piacevole mangiando molto bene e pagando il giusto. Ci si assume la responsabilità di menzionarne soltanto due. Si pranza nella romantica Piazza del Drago di Trastevere, fuori dal caos, a Puntarella. Puntarella ha riaperto da circa un anno e il suo driver è l'alta qualità, con una cucina che, tra l'altro, lavora molto bene i piatti di pesce. Grande merito, ancor prima che si assaporino i piatti e si valuti il servizio, risiede nella scelta dell'orario di apertura: dalle 12 alle 23, senza pause, permettendo a tutti di mangiare nell'orario che desiderano senza gli slot desueti, soprattutto in una delle capitali d'Europa, del pranzo e della cena. Non c‘è giorno di chiusura settimanale. Lo spazio esterno, riscaldato e coperto, è fruibile tutto l'anno. Ragguardevole la cantina al piano interrato. Al governo della brigata, dalla chef Alessandra Petrella coadiuvato, c'è lo chef Giorgio Vitali. Solide le competenze di entrambi.

La carbonara di Puntarella a Roma
Nonostante, come si è detto, l'elemento connotante la cucina siano i piatti di pesce, il nostro pranzo principia con il carciofo alla giudia e prosegue con una sontuosa carbonara. A sorpresa, sorpresa graditissima, dopo la carbonara giunge in tavola un assaggino di puntarelle ripassate in padella. Non deviamo dalla tradizione individuando tra i secondi le polpette di vitella e mortadella in salsa e granella di pistacchio. Ottimi i dolci di fornitura esterna, di struggente bontà il salame al cioccolato. I vini, in sapiente successione, serviti al calice, ci sono stati proposti dal sommelier Gaetano Di Maria.
Piazza del Drago, 10 00153 Roma (RM)
Sbracio
Si cena (auspicabilmente non nello stesso giorno del pranzo a Puntarell !) da Sbracio, il ristorante romano che ha fatto dell'arte della cottura alla brace la sua precisa connotazione. Lo chef è Andrea Cavallaro, che ha lavorato al ristorante dell'Hotel Hassler a Roma e, in seguito, da “Per Me”, il ristorante stellato dello chef Giulio Terrinoni. Qui incontra Francesco Formicola, biologo da sempre appassionato di cucina che, dopo il diploma all'ALMA, intraprende il suo percorso professionale in cucina. Dall'incontro tra Andrea Cavallaro e Francesco Formicola, dalle loro competenze che si intrecciano, dalla loro passione e dal loro talento nasce Sbracio. Locale grazioso e piacevolmente informale. Si sceglie il menu degustazione “Roma alla brace”. Cominciamo bene con il Supplì al ragù sbraciato preparato con un ragù alla napoletana cotto alla brace per circa otto ore con cuore di fiordilatte dei Monti Lattari. A seguire, delizia il palato un'antica ricetta dei Castelli, il Carciofo alla matticella; le matticelle sono dei rametti di legna sottile che i contadini erano soliti legare in piccoli fasci che venivano usati per accendere le braci, i camini e i forni a legna. Il carciofo, il giuoco è qui, sfrutta la brace per affumicare e concentrare i sapori.

Il Pollo al mattone di Sbracio a Roma
Squisito il primo piatto: Pasta asciutta al “cacio di una volta” e coda alla brace. Il cacio adoperato è un pecorino dolce romano, che non viene mantecato. La base del piatto accoglie la coda di manzo cucinata nel forno a carbone con tutti i suoi aromi e il pomodoro per ottenere uno sfilacciato cremoso. Classico e saporito anche il secondo: il Pollo al mattone, una sovracoscia di pollo disossata, marinata con peperoncino fermentato e spezie, e cotta direttamente su brace con l'ausilio di un mattone per fare in modo che tutta la superficie del pollo resti aderente alla griglia e cuocia uniformemente. Per gli abbinamenti al calice ci stiamo affidando al prode Francesco. Delizioso, sorprendente per coacervo di sapori, il dessert la Mela cotta a legna adagiata su una fetta di pane imburrata e abbrustolita sulla brace accompagnata da una crema di biscotti alla cannella. 45 euro a persona, esemplarmente corretto. Oltre al menu degustazione ci sono altre appetitose proposte, come il Carpaccio di picanha affumicato con burro montato e il Crudo di tracina affumicata, avocado alla brace a salsa ponzu. Da non perdere, magari in visita successiva, i Gyoza di maialino iberico alla brace. Piacevolmente sorprendenti anche la Scarola caesar alla brace e la Parmigiana di melanzane alla brace.
Via Enrico Fermi, 142 00146 Roma (RM)
Concreto Cucina e Vini
E si lascerebbe l'Urbe senza vivere esperienza in un wine bar di alto livello? Ovviamente la risposta è no! Pertanto, ce ne andiamo nel quartiere Prati, da Concreto Cucina e Vini, aperto da pochi mesi. Il grazioso locale è piccino. Venti posti a sedere e un bel bancone con altri quattro posti.

La Coppa di testa, puntarelle e maionese alle alici di Concreto Cucina e Vini a Roma
Nume, ancora prima che patron, il talentuoso e giovane (33 anni) Enrico Camponeschi, che nella ristorazione ci è nato e ci è vissuto! Il menu contempla gli snack e i piattini. La carta dei vini è interessante e ben strutturata. Oltre 60 etichette, tutte italiane e provenienti da piccole produzioni; calibrate le proposte al calice.
Via Marianna Dionigi, 4 00193 Roma (RM)
L'Elementare
Ma certo, parliamo anche di pizzeria. Andiamo a L'Elementare, di cui è patron Federico Feliziani ed è pizzaiolo e socio il talentuoso Mirko Rizzo. A L'Elementare, prima di tutto, si viene per la pizza romana. La pizza romana, fina fina, genuina, essenziale; no frills (senza fronzoli) si direbbe! Nessuna pizza gourmet, ma di certo tanta pizza buona e semplice. E la semplicità, si sa, è difficile a farsi! Qui, saggiamente si ossequia il principio che “less is more”. Si toglie il superfluo e si mette in evidenza, potenziandolo, ciò che è necessario.

La pizza de L‘Elementare a Roma
Squisiti i fritti, ragguardevole la carta delle birre. Grande attenzione, oltre che alla scrocchiarella, ai fritti e alla carta delle birre, firmata da Natural Born Drinkers. A San Giovanni, il locale è esclusivamente per la delivery e l'asporto. Se desideriamo il servizio al tavolo, la scelta è tra le sedi L'Elementare di Testaccio, Trastevere e Tuscolano.
Via Macedonia, 56 00179 Roma (RM)
The Goethe Hotel
Si tratta adesso di dormire bene, qui a Roma. E nel cuore di Roma andiamo a “The Goethe Hotel”, a Passeggiata di Ripetta, tra piazza del Popolo e l'Ara Pacis, poco distante scorre il flavus Tiber, il biondo Tevere. Ispirato all'eredità intellettuale e artistica di Johann Wolfgang von Goethe, tra eleganza e scoperta, The Goethe Hotel riporta in vita il fascino dei Grand Tour ottocenteschi, quando giovani facoltosi intellettuali compivano il viaggio in Italia che li avrebbe aiutati a diventare adulti, attraverso la contemplazione dell'arte e delle meraviglie del nostro Bel Paese. Il viaggio propiziato da The Goethe Hotel inizia dalla maestosa hall, dove si viene accolti dalla Libreria Infinita, una libreria circolare, un'installazione permanente pensata per rendere omaggio alla cultura e alla curiosità, un inno alla conoscenza come motore di evoluzione.

La Libreria Infinita del The Goethe Hotel a Roma
Nei quattro piani dell'hotel e nelle camere, i designer hanno scelto una palette cromatica ispirata alla teoria dei colori di Goethe. Secondo questa teoria, i colori consistono in un offuscamento della luce o nell'interazione di questa con l'oscurità. Le pareti scure dalle tonalità fredde come blu, viola e verde, contrastano con i colori caldi e intensi, rosso, giallo e arancione, scelti per i tessuti, gli arredi e gli oggetti d'arte. Il concetto stesso di “wunderkammer”, la “camera delle meraviglie” ispira la magica atmosfera delle camere. Le 27 camere e le tre suite hanno arredi eleganti: qui il velluto è predominante, quale simbolo proprio di eleganza, con cromie differenti che si adattano all'ambiente. Squisita la colazione dell'indomani mattina.
Via del Fiume, 14 00186 Roma (RM)
Giro d'Italia, un viaggio rosa per l'edizione 2025
Il Giro è finito. Circa tremila chilometri sul “suolo patrio”, toccato ad Alberobello, dall'Albania provenienti. Italia mia, quanto sei lunga! Sei stretta e lunga: che attraversarti dallo Jonio al Tirreno ci vuole poco, e poco ci vuole anche per attraversarti dal Tirreno all'Adriatico.Il backbone appenninico, questo Appennino appetibile e appetitoso che, diciamolo chiaramente, ancora è poco conosciuto a noi italiani, e che i turisti stranieri stanno cominciando ad apprezzare. Appennino risorsa del Paese. Direttrice sud-nord il backbone appenninico, tutto da ricordare per quanto abbiamo dilettevolmente scoperto, e direttrice est-ovest per il maestoso arco alpino, così prodigo di atmosfere magiche e di luoghi di fiabesca bellezza. Da Alberobello a Roma: l'Urbe. Arrivederci, Roma. Italia mia, quanto sei affascinante, quanto sei bella!

Nella splendida cornice di Roma si chiude il Giro d‘Italia 2025
Le tappe del Giro d'Italia
- 9 maggio 2025 Durazzo (Durrës) - Tirana (Tiranë)
- 10 maggio 2025 Tirana (Tiranë) - Tirana (Tiranë)
- 11 maggio 2025 Valona (Vlorë) - Valona (Vlorë)
- 13 maggio 2025 Alberobello (Pietramadre) - Lecce
- 14 maggio 2025 Ceglie Messapica - Matera
- 15 maggio 2025 Potenza - Napoli
- 16 maggio 2025 Castel di Sangro - Tagliacozzo
- 17 maggio 2025 Giulianova - Castelraimondo
- 18 maggio 2025 Gubbio - Siena
- 20 maggio 2025 Lucca - Pisa
- 21 maggio 2025 Viareggio - Castelnovo ne' Monti
- 22 maggio 2025 Modena - Viadana (Oglio-Po)
- 23 maggio 2025 Rovigo - Vicenza
- 24 maggio 2025 Treviso - Nova Gorica/Gorizia
- 25 maggio 2025 Fiume Veneto - Asiago
- 27 maggio 2025 Piazzola sul Brenta - San Valentino (Brentonico)
- 28 maggio 2025 San Michele all'Adige (Fondazione Edmund Mach) - Bormio
- 29 maggio 2025 Morbegno - Cesano Maderno
- 30 maggio 2025 Biella - Champoluc
- 31 maggio 2025 Verrès - Sestrière (Vialattea)
- 1 giugno 2025 Roma - Roma