Feto Alisani, quarantatreenne chef-manager bergamasco, scuola all'alberghiero di Clusone, varie esperienze nel mondo della ristorazione nazionale alle spalle, ha accettato di tentare di riportare ai fasti di un tempo la cucina dell'Hotel Vittoria di Brescia: «È un Titanic che dobbiamo riportare in mare aperto, senza paura. È la nostra sfida!».
Feto Alisani, quarantatreenne chef-manager bergamasco
La rinascita dell’Hotel Vittoria passa dalla cucina
Da tre mesi lavora a spron battuto, nell'unico 5 Stelle rimasto nel cuore della Leonessa, sito a due passi dalle piazze Loggia e Vittoria, dai suggestivi portici di corso Zanardelli, con terrazza vista Duomo e colle Cidneo. Ha deciso di lanciarsi nell'impresa assieme ai cugini Senol Selini e Ersana Bajram.
Le sale dell'Hotel Vittoria
«La famiglia di Gian Carlo Zambanini - ricorda Feto- una decina di anni fa ha preso in mano le redini del grande e prestigioso hotel dotato di 69 camere, che stava decadendo nelle strutture interne e nella gestione. A noi tocca ora il compito di rilanciarlo contando sulla collaborazione di una quindicina di persone. Obiettivo: ogni spazio deve essere gestito bene, in modo efficiente e razionale rispettando le indicazioni della Soprintendenza ai Beni Ambientali. L’albergo è infatti un gioiellino artistico vincolato. Abbiamo ristrutturato completamente la cucina che è stata divisa in tre comparti separati e autonomi: colazioni, bistro e salotto della città per aperitivi e serate informali sulla splendida terrazza. Porte aperte senza formalismi: non bisogna avere paura di entrare in un monumento dove si è fatta la storia di Brescia moderna, a partire dal '900, e non solo».
Vittoria, hotel storico nel cuore di Brescia
Il Vittoria può contare su una clientela per il 50% internazionale: turisti e uomini d'affari provenienti da Usa, Germania, Francia e Nord Europa. Di recente si è visto, ad esempio, il presidente del Vietnam. Ma nella location, soggiornano anche star del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.
Una delle stanze dell'Hotel Vittoria
Insomma, l'impresa non è da poco, dove si respira ancora e davvero l'atmosfera di un tempo antico e mai passato di moda. «In cucina - conclude Feto- nessun volo pindarico. Alcuni semplici piatti o rivisitazioni: pasta ai 5 pomodorini in onore dell'Italia, crema di zucca, gli immancabili e doverosi casoncelli; fra i secondi il brasato alla prussiana, carciofo alla romana, lingotto di maialino con spinacini».
In una cantina oltre un centinaio di etichette, Franciacorta in prima fila. Ai primi di dicembre, dopo il rodaggio , l'inaugurazione della nuova gestione con una festa che destinerà parte del ricavato al reparto di oncologia pediatrica del civile di Brescia.