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Balneari sul piede di guerra Petizione della Fiba al Capo di stato

Contro il Codice del turismo si scaglia anche la Federazione italiana imprese balneari (Fiba): il decreto nella sua definitiva formulazione è assolutamente inutile e, anzi, danneggia ulteriormente un settore ed una categoria determinanti per lo sviluppo e l’affermazione del turismo italiano

 
19 maggio 2011 | 17:51

Balneari sul piede di guerra Petizione della Fiba al Capo di stato

Contro il Codice del turismo si scaglia anche la Federazione italiana imprese balneari (Fiba): il decreto nella sua definitiva formulazione è assolutamente inutile e, anzi, danneggia ulteriormente un settore ed una categoria determinanti per lo sviluppo e l’affermazione del turismo italiano

19 maggio 2011 | 17:51
 

La Federazione italiana imprese balneari va contro il ministro Michela Vittoria Brambilla che con il suo Codice sta mettendo a rischio il turismo italiano su tutti i fronti, dalla ristorazione alle agenzie di viaggi, fino al stabilimenti balneari.

«Siamo fortemente delusi e preoccupati, afferma Vincenzo Lardinelli, presidente di Fiba-Confesercenti. L'ultima versione del Decreto Sviluppo introduce un diritto di superficie sul demanio per venti anni senza modificare, di fatto, il vero problema del rinnovo e la possibilità, dunque, di chiudere l'infrazione europea e di indire aste a evidenza pubblica per le attuali concessioni turistico balneari».



Il decreto nella sua definitiva formulazione è assolutamente inutile ed, anzi, danneggia ulteriormente un settore ed una categoria determinante per lo sviluppo e l'affermazione del turismo italiano. Circa 30mila imprese con altrettante famiglie e collaboratori, che da decenni operano sulle nostre spiagge valorizzando il territorio ed il turismo delle coste esclusivamente contando sulle proprie risorse, sono messe a repentaglio e potranno sparire a favore di chissà quali avventurieri e speculatori.

«Siamo pronti a dare battaglia, prosegue Lardinelli, e per prima cosa chiederemo al Parlamento lo stralcio dei primi tre commi dell'articolo 3 che istituisce una norma anacronistica, così come vogliamo coinvolgere le Regioni e l'Anci in questa nostra legittima rivendicazione. Inoltre vogliamo firmare una petizione al Capo di Stato per formulargli le giuste motivazioni a questa nostra presa di posizione. Non è escluso che, se non otterremo risposte concrete alle nostre richieste, l'organizzazione di azioni di protesta più eclatanti, anche nel corso dell'ormai imminente stagione balneare».


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