Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 25 novembre 2024  | aggiornato alle 01:44 | 109191 articoli pubblicati

Siad
Siad

Blitz no global in Friuli Distrutto il campo di mais Ogm

I manifestanti no global in tuta bianca hanno fatto irruzione nel campo di Vivaro (Pn). I dimostranti hanno calpestato scientificamente e distrutto le piante alte oltre un metro. Il campo è quello dove Giorgio Fidenato ha piantato di recente la semina di mais geneticamente modificato

 
09 agosto 2010 | 14:24

Blitz no global in Friuli Distrutto il campo di mais Ogm

I manifestanti no global in tuta bianca hanno fatto irruzione nel campo di Vivaro (Pn). I dimostranti hanno calpestato scientificamente e distrutto le piante alte oltre un metro. Il campo è quello dove Giorgio Fidenato ha piantato di recente la semina di mais geneticamente modificato

09 agosto 2010 | 14:24
 

VIVARO (PN) – Una settantina di no global in tuta bianca hanno distrutto la piantagione di mais trangenico in un campo di Vivaro, in provincia di Pordenone. L'hanno fatto calpestando le piante che erano ormai alte, e spiegando che la coltivazione era fuorilegge, poiché le norme italiane non la consentono.

L'associazione Futuragra, alla quale aderisce il proprietario dei terreni, sostiene invece che la piantagione è avvenuta sulla base dell'ordinamento europeo. La polizia sta provvedendo all'identificazione degli autori.

Sulla vicenda è immediatamente intervenuto il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan: «Apprendo ora dell'azione squadristica compiuta a danno di un campo di mais di proprietà del coltivatore Giorgio Fidenato. Mi attendo che le forze dell'ordine identifichino al più presto gli autori di un'azione che identifica coloro che l'hanno compiuta come violenti, squadristi della peggior specie, intolleranti da condannare in ogni senso. Confermo che le istituzioni preposte a seguire la vicenda degli Ogm in Friuli Venezia Giulia stanno proseguendo nell'attività di accertamento e a giorni saranno resi noti i risultati di verifiche e analisi. In ogni caso, ogni cittadino italiano, soprattutto in casi del genere, è tenuto a rispettare leggi e regole proprie di ogni civile convivenza».

Per il presedente del Veneto Luca Zaia, invece, un'azione che riporta la legalità: «Da quanto si apprende da fonti giornalistiche, nei campi del Friuli Venezia Giulia è stata ripristinata la legalità. Abnorme era la situazione di Vivaro, in cui vi era una coltivazione di mais Ogm assolutamente illegale. Non è possibile pensare di introdurre arbitrariamente organismi geneticamente modificati in Italia senza che questo non inneschi le proteste, sacrosante, di tutti coloro che hanno a cuore la nostra agricoltura e la biodiversità, che ne è cardine fondamentale. Ci sono delle regole che vanno rispettate, e bisogna far capire alle multinazionali che nel nostro Paese non si possono introdurre coltivazioni Frankenstein senza autorizzazione».

D'accordo con Galan, invece, Confagricoltura: «L'irruzione di pseudo no global che hanno devastato un campo di mais a Vivaro che presumevano Ogm è inaccettabile ed illegale. Bene ha fatto il ministro Galan a parlare di squadrismo. Ancora una volta su un tema come gli Ogm si usa la violenza. Alla violenza verbale si è unita ora quella fisica. Siamo paladini della legalità, che significa rispetto delle regole. I campi a mais Ogm non vanno coltivati finché non sarà disposto dalla legge. Ma non è ammissibile neanche entrare in una proprietà privata e danneggiarla. La forza brutale non può essere mai giustificata ed accettata; vanno condannate e punite con fermezza e rigore le intimidazioni da chiunque provengano. Lo ribadiamo ancora una volta sugli Ogm bisogna far parlare la ricerca, sulla base di serie valutazioni scientifiche e altrettanti seri passaggi politici, ispirati da un pensiero libero e liberale nell'approccio con il mercato».

Per il presidente della Coldiretti Sergio Marini: «Non c'è da scandalizzarsi se quando si semina vento poi si raccoglie tempesta anche se è chiaro che l'illegalità va condannata sempre anche quando come in questo caso,  viene attuata per porre fine ad altra illegalità. La Coldiretti  in questi mesi ha fatto tutto quello che per una forza sociale è possibile fare per denunciare all'opinione pubblica, all'autorità giudiziaria e alle istituzioni tutte il rischio grave di contaminazione ambientale da Ogm in Friuli Venezia Giulia. Ci siamo trovati di fronte alla  grave 'latitanza” delle autorità responsabili che stanno addirittura impiegando settimane per fare analisi possibili in poche ore, tanto da chiedersi se i laboratori scelti siano stati trovati chiusi per ferie. Chi ha 'tollerato” una manifesta illegalità, oggi non puo' certo ergersi a giudice e censore di un gesto  che danneggia soprattutto quanti sono impegnati nel richiedere il rispetto della legge italiana. Bisogna prendere atto che se ci fosse stata la stessa tempestività avuta nel condannare l'atto odierno, anche nel contrastare l'illegalità originaria, i fatti di oggi non si sarebbero potuti verificare».

«Condanniamo l'episodio. Le azioni condotte dalla Task Force per un'Italia libera da Ogm, di cui Slow Food Italia fa parte - puntualizza Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia – sono rivolte a far rispettare la legge, che prevede il divieto assoluto della semina di piante geneticamente modificate sul suolo italiano. E' da settimane che chiediamo agli organi preposti di intervenire su quei campi, poiché le coltivazioni delle aree limitrofe sono esposte al primo vero rischio di contaminazione da Ogm in Italia. Stiamo facendo tutto il possibile, come coalizione di associazioni e movimento della società civile, per contrastare quanto sta avvenendo in Friuli rispettando le regole. Condanniamo fermamente l'agire di chi ha seminato questi campi in disprezzo dei dettami delle normative. Chiediamo nuovamente, come abbiamo fatto più volte in questi giorni, alle autorità preposte di agire prima possibile per evitare il reale rischio di contaminazione. Trovo inammissibile che l'attività di accertamento abbia questi tempi biblici, quando bastano pochissimi giorni per accertare se si è in presenza di Ogm o meno. In questo caso il tempo è un fattore essenziale perché stiamo parlando di organismi viventi. La costituzione del Presidio della Legalità aveva questa finalità: far capire alla Procura della Repubblica di Pordenone e all'opinione pubblica che siamo di fronte a un'emergenza. Ad illegalità non si risponde con illegalità, ma chi è preposto a far valere il rispetto della legge agisca tempestivamente, anche per evitare che la situazione degeneri ulteriormente».


Articoli correlati:
Ispettori di Galan sui campi Stop al presidio anti Ogm
'Presidio della legalità” in Friuli Task force contro il mais Ogm
Tribunale brasiliano sospende il rilascio del mais Ogm della Bayer
Ogm, dall'Ue via libera a import e uso industriale di sei tipi di mais
Blitz della Coldiretti in Friuli Protesta in un campo Ogm
Ogm, svolta dell'Ue Ogni Stato deciderà da sé
Zaia contro Galan: «Il Veneto sarà Ogm free»
Galan rompe con la Lega Via alla ricerca sugli Ogm
Coltivare o vietare gli Ogm? La patata bollente passa agli Stati
Galan agli agricoltori pro Ogm: Non ho pregiudizi, ma voi non informate
Galan ritorna sugli Ogm: Seguire la ricerca? Saggia ovvietà
Lettera del Ministero alle Regioni: Controllare agricoltori pro Ogm
Piantato in Friuli il primo mais Ogm Gli agricoltori ribelli: è un atto di libertà
Sfida al decreto Zaia in Friuli Futuragra pianta mais Ogm
Stop alle coltivazioni di mais Ogm Il ministro Zaia firma il decreto
Ogm, no unanime dall'Italia Vietato il mais transgenico
Ogm, il ministro Zaia chiede la clausola di salvaguardia contro la "super patata"
No alla 'patata mostro” in Lombardia Coldiretti: Gli agricoltori sono contrari
Via libera alla patata Ogm L'Ue mette fine all'embargo
Flop per gli Ogm in Europa Semine biotech in calo del 12%
India, arriva la melanzana Ogm Bufera sul ministro dell'Ambiente
Polenta Ogm di Confagricoltura Zaia e Coldiretti: Una schifezza
Ogm in Italia, per gli agricoltori serve un grande consenso popolare
Il sì agli Ogm fa discutere Zaia e Marini si oppongono
Sempre più contrari ai cibi transgenici In Italia cresce il biologico
In Friuli il primo mais Ogm Il sì del Consiglio di Stato
Danni a reni e fegato per mais Ogm Sotto accusa la statunitense Monsanto
Il no della Germania agli Ogm piace all'Europa e a Zaia
Bruxelles dice no al mais Ogm in Austria e Ungheria
Mais Ogm, è scontro in Francia No alla coltivazione del Mon 810

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Allegrini
Domenis
Siggi
Julius Meiln

Allegrini
Domenis
Siggi

Julius Meiln
Col Vetoraz
Siad