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Allarme Agropirateria, falsi Dop e Igp Rosario Lopa: Tutti siano coinvolti

Le truffe a danno dei prodotti italiani Dop e Igp ci fanno perdere 164 milioni di euro al giorno. Cifre allarmanti, che portano le Camere di commercio a diffondere il più possibile la cultura della legalità. A Roma è intervenuto Rosario Lopa, rappresentante della Consulta nazionale dell’Agricoltura

 
23 gennaio 2012 | 10:46

Allarme Agropirateria, falsi Dop e Igp Rosario Lopa: Tutti siano coinvolti

Le truffe a danno dei prodotti italiani Dop e Igp ci fanno perdere 164 milioni di euro al giorno. Cifre allarmanti, che portano le Camere di commercio a diffondere il più possibile la cultura della legalità. A Roma è intervenuto Rosario Lopa, rappresentante della Consulta nazionale dell’Agricoltura

23 gennaio 2012 | 10:46
 

La sicurezza dei prodotti agroalimentari della Campania va indirizzata anche verso i dispositivi di protezione individuale di prima categoria, con la conoscenza delle norme che regolano la sicurezza dei dispositivi, attraverso un ciclo di incontri destinati a sensibilizzare e informare imprese e cittadini sul tema della sicurezza dei prodotti, con seminari gratuiti, rivolti in particolare, oltre alle imprese e alla cittadinanza, all'associazionismo provinciale di impresa e dei consumatori, ai professionisti e alle forze dell'ordine.

Rosario LopaIn questo quadro si inserisce il ruolo chiave delle camere di Commercio nella diffusione della cultura della legalità, che si esplica anche nell'attività informativa finalizzata a diffondere la conoscenza delle norme che disciplinano la sicurezza generale dei prodotti e la loro commercializzazione all'interno dell'Unione Europea.

è intervenuto il rappresentante della Consulta nazionale dell'Agricoltura, Rosario Lopa (nella foto), partecipando a Roma alla prima relazione sulla pirateria nel settore agroalimentare della commissione parlamentare d'inchiesta, presentata a Palazzo Rispigliosi a Roma. Lopa ha sottolineato in questa occasione: «Tutti i pubblici poteri siano coinvolti, ognuno nell'ambito delle proprie competenze, in uno sforzo comune per lottare contro le distorsioni del mercato, a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, esaminando gli aspetti più innovativi delle norme che disciplinano la sicurezza dei dispositivi individuali, la valutazione della conformità alle norme tecniche e i compiti sanzionatori e di verifica attribuiti alle camere di commercio.

La falsificazione sottrae al settore ben 164 milioni di euro al giorno. Le esportazioni agroalimentari potrebbero addirittura triplicare con una radicale azione di contrasto al falso Made in Italy. Per giungere ad un pareggio della bilancia commerciale del settore agroalimentare italiano, ad importazioni invariate, sarebbe sufficiente recuperare quote di mercato estero per un controvalore economico pari al 6,5% dell'attuale volume d'affari del cosiddetto Italian sounding».

Ha poi proseguito: «Ad essere colpiti sono i prodotti più rappresentativi dell'identità alimentare, come è stato evidenziato sui casi più eclatanti di pirateria alimentare divisi per regione. Se, sul piano nazionale, le recenti operazioni hanno scoperto falsa mozzarella di bufala Dop ma anche vino ed olio etichettati come Doc e Dop senza documenti di tracciabilità, a livello internazionale sono stati scovati dai pomodori San Marzano coltivati in Usa al provolone del Wisconsin.

Il comune denominatore degli esempi di imitazione e contraffazione di prodotti agroalimentari italiani, è la spinta motivazionale da cui tali comportamenti traggono origine e si diffondono a livello globale. Tale spinta motivazionale consiste nell'opportunità, per un'azienda estera, di ottenere sul proprio mercato di riferimento un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, il vero Made in Italy agroalimentare, associando indebitamente ai propri prodotti valori riconosciuti ed apprezzati dai consumatori stranieri, in primis la qualità.

Una concorrenza sleale nei confronti dei produttori nazionali, con il rischio che soprattutto nei Paesi emergenti come la Cina si radichi tra i consumatori un falso Made in Italy che non ha nulla a che fare con il prodotto originale e che toglie invece spazio di mercato ai prodotti autentici. La Campania Agroalimentare, è uno dei più importanti distretti produttivi a marchi Dop,Igp e Stg, cioè a denominazione d'origine, e certamente il più rilevante del centro sud Italia, sia in termini economici sia per dimensioni. Per queste motivazioni la scelta è quella di puntare l'attenzione sull'importanza dei consorzi di tutela attraverso lo sviluppo dell'innovazione e la salvaguardia dei processi di qualità, ma anche delle attività di promozione, valorizzazione e informazione».

«Guai a gongolarci solo sul primato dei prodotti riconosciuti - ha concluso Lopa - il cui fatturato si attesta intorno ai 10 miliardi di euro l'anno, ma puntare sempre più all'organizzazione del modello dei consorzi di tutela, organismi riconosciuti dal ministero delle politiche agricole, tramite apposito decreto, a cui sono affidati poteri di tutela, promozione e valorizzazione delle rispettive denominazioni.

Compito delle istituzioni, è quello di ideare e implementare efficienti politiche di tutela e comunicazione per la valorizzazione del prodotto sul mercato, attraverso la concertazione del modello consortile, che rappresenta l'unico strumento efficace per la corretta e concreta difesa e promozione dei prodotti tutelati, così da rafforzare le aziende e le denominazioni e indebolire il mercato della contraffazione attraverso la regolamentazione della produzione che consentirebbe di adattare l'offerta alla richiesta del mercato sostenendo quindi le imprese in periodi di particolare crisi».


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