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Liberalizzazioni e agroalimentare Catania spiega tutto il pacchetto

Il ministro delle Politiche agricole Catania espone i contenuti del pacchetto agroalimentare del decreto liberalizzazioni alla presentazione di Fieragricola. Nuove misure su cessioni di prodotti agricoli, contratti di filiera, accesso al credito, dismissioni dei terreni demaniali e pesca

di Mariella Morosi
 
24 gennaio 2012 | 15:50

Liberalizzazioni e agroalimentare Catania spiega tutto il pacchetto

Il ministro delle Politiche agricole Catania espone i contenuti del pacchetto agroalimentare del decreto liberalizzazioni alla presentazione di Fieragricola. Nuove misure su cessioni di prodotti agricoli, contratti di filiera, accesso al credito, dismissioni dei terreni demaniali e pesca

di Mariella Morosi
24 gennaio 2012 | 15:50
 

Mario CataniaGli interventi normativi a favore del sistema agroalimentare italiano che puntano al rilancio degli investimenti nel comparto e ad una maggiore solidità finanziaria delle aziende sono stati presentato dal ministro delle Politiche agricole, Mario Catania (nella foto), in occasione della presentazione della 110ª edizione di Fieragricola svoltasi a Roma nella sede del dicastero.

Le principali misure riguardano le relazioni commerciali in tema di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, i contratti di filiera, l'accesso al credito, gli impianti fotovoltaici in ambito agricolo, la dismissione di terreni demaniali e interventi per lo sviluppo della filiera della pesca. Lo aveva promesso il ministro Catania presentando la manovra di dicembre che chiedeva sacrifici anche agli agricoltori che, superata la fase dell'emergenza, sarebbe stato predisposto un pacchetto di misure per un migliore funzionamento della filiera agroalimentare.

«Con provvedimenti forti abbiamo cercato di eliminare le zone d'ombra della filiera - ha detto il ministro - gravata da troppi passaggi e in cui si sono stati rilevati comportamenti non del tutto trasparenti». Tra le misure principali la disciplina predisposta con il ministero dello Sviluppo economico riguarda i contratti stipulati tra gli operatori della filiera agroalimentare per aumentare la trasparenza ed eliminare i comportamenti scorretti e speculativi.

Tra le novità c'è l'obbligo della forma scritta per i contratti sulla cessione di beni agricoli ed alimentari, il divieto di comportamenti sleali nei rapporti di filiera, e la fissazione del termine di pagamento di 60 e 30 giorni per le transazioni di prodotti alimentari non deteriorabili e deteriorabili. L'efficacia degli interventi è assicurata da forti sanzioni amministrative.

«Con l'obbligo del contratto scritto - ha sottolineato il ministro Catania - abbiamo voluto evitare che si radicassero pratiche legate ad una transazione non scritta e con prezzi fissati addirittura ex post. I termini inoltre sono stati fissati per non dilatare il fenomeno che tende ad allungare di mesi e mesi il pagamento mettendo in difficoltà gli agricoltori e le imprese medie e piccole. Soprattutto negli ultimi anni le diffuse pratiche sleali hanno portato gli stessi agricoltori a comportamenti non corretti dal punto di vista commerciale».

Il secondo punto per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare: i contratti di filiera, l'attivazione di 250-300 milioni di euro nei prossimi tre anni, promossi dal Mipaaf, insieme al ministero dello Sviluppo economico.

Rappresentano uno strumento di finanziamento di programmi integrati di investimento,a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale. Il programma deve partire dalla produzione e deve interessare anche le imprese che si occupano della raccolta della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti e anche quelle che forniscono servizi e mezzi di produzione.

Per offrire un sostegno all'accesso di credito delle imprese agricole, uno dei punti più critici sollevati dal comparto, è stato attivato il fondo credito progettato per operare in sinergia con le autorità di gestione dei programmi di sviluppo rurale cofinanziati dall'Unione Europea e con il sistema creditizio. La carenza di liquidità impedisce agli agricoltori l'accesso ai contributi per la realizzazione di investimenti come i programmi di sviluppo rurale.

«C'è una sofferenza delle imprese nell'accesso al credito - ha detto il ministro - e con la collaborazione dell'Ismea siamo intervenuti per rendere molto più semplici le operazioni quando gli agricoltori vogliono attivare investimenti. Da un lato infatti la normativa comunitaria mette a disposizione le risorse ma dall'altro gli agricoltori devono partecipare con una componente a loro carico che deve chiedere al sistema bancario. La risposta delle banche a questa richiesta con il sistema che abbiamo previsto sarà più rapida».

Un altro punto importante del pacchetto è quello che vieta l'accesso al sistema degli incentivi per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati su terreni agricoli,fatte salve,naturalmente le autorizzazioni in corso. In compenso vengono innalzati gli incentivi per gli impianti costruiti sulle serre equiparati a quelli che vengono collocati sugli edifici.

«Abbiamo grande attenzione per le energie rinnovabili, ma la precedente normativa ha già provocato grossi danni, come la tensione del mercato degli affitti dei terreni agricoli - ha sottolineato Catania - senza dimenticare l'impatto paesaggistico che ha, dobbiamo sempre ricordarlo, una grande valenza economica. La misura ha l'obiettivo di assicurare lo sviluppo della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici ma con un corretto utilizzo dei terreni agricoli, impedendo di fatto che essi siano sottratti alla loro destinazione per la produzione alimentare».

Sulle dismissioni di terreni agricoli e a vocazione agricola sono state riscritte le regole già poste a novembre dalla legge di stabilità abbassando la soglia del consentito ricorso alla trattativa privata e fissando il termine di 20 anni per la conservazione della destinazione agricola. Il fine della nuova misura punterebbe a prevenire qualsiasi operazione speculativa, trasformando l'operazione una tantum in un meccanismo a regime. Inoltre può essere lo stesso agricoltore a indicare gli appezzamenti magari limitrofi o confinanti.
A beneficio del settore pesca vengono semplificate le procedure per l'attuazione delle convenzioni tra le organizzazioni del settore e la pubblica amministrazione ampliandone il campo di operatività estendendolo all'assistenza tecnica, alle imprese di pesca nell'ambito delle azioni previste dall'Ue e all'agevolazione per l'accesso al credito.

«Nessun nuovo onere a carico del bilancio dello stato - ha precisato il ministro, perché come in agricoltura saranno utilizzati i rientri dei mutui concessi nell'ambito del credito peschereccio con risorse quantificabili tra i sei e i nove milioni di euro».

Al prossimo Consiglio dei ministri di venerdì il ministro Catania presenterà una serie di misure che tende al alleggerire il peso degli oneri che gravano sulle imprese agricole, sull'invocato tema delle semplificazioni. è previsto infatti che che l'Agea e la pubblica amministrazione si scambino le informazioni necessarie alle rispettive funzioni, ad interfacciarsi tra di loro, senza costringere le imprese a ottemperare a sempre nuovi obblighi. Un altro punto che porterà al consiglio è la tutela del Made in Italy e il problema della lotta alle contraffazioni.

«Importante è la comunicazione - ha detto il ministro - per questo chiedo aiuto alla stampa, perché l'agricoltura ha bisogno anche di questo. L'opinione pubblica deve sapere che se ci sono in ballo gli interessi di qualche migliaio di guidatori di taxi sono milioni le persone che vivono del settore agricoltura». Il ministro ha anche denunciato le illegalità che si stanno verificando nel settore dei trasporti, denunciando che a numerosi agricoltori viene in alcune zone impedito persino di trasportare i prodotti dal campo ai magazzini frigoriferi.

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