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Cena di gala del Premio Italia a Tavola Alta cucina, ottimo vino e tante emozioni

Il Ristorante Terrazza Brunelleschi di Firenze è stato il perfetto scenario per la Cena di gala, in occasione del Premio Italia a Tavola. Tra cucina di altissima qualità e grandi protagonisti della ristorazione italiana

di Mariella Morosi
 
04 marzo 2014 | 17:51

Cena di gala del Premio Italia a Tavola Alta cucina, ottimo vino e tante emozioni

Il Ristorante Terrazza Brunelleschi di Firenze è stato il perfetto scenario per la Cena di gala, in occasione del Premio Italia a Tavola. Tra cucina di altissima qualità e grandi protagonisti della ristorazione italiana

di Mariella Morosi
04 marzo 2014 | 17:51
 



Se è vero che tutte le feste finiscono a tavola, la cena di gala che ha concluso quella della ristorazione italiana, al Ristorante Terrazza Brunelleschi dell’Hotel Baglioni di Firenze, per il Premio Italia a Tavola, è stata molto di più di un’occasione conviviale. Mentre al di là delle vetrate brillavano le luci della Firenze più bella, intorno ai grandi tavoli rotondi sedevano i protagonisti dell’eccellenza italiana, dagli chef ai rappresentanti delle aziende dell’agroalimentare, dagli artigiani del cibo a quelli della moda, dalle istituzioni alla stampa.

Richard LeimerUn’occasione unica e di confronto aperto e amichevole, risultato di un progetto ambizioso di una testata giornalista che prima di altri ha compreso l’importanza di essere squadra nel settore della ristorazione e dell’accoglienza, soprattutto in assenza dell'organica attenzione istituzionale che il settore meriterebbe. La festa era cominciata nel pomeriggio con una tavola rotonda su un tema che in alcuni momenti ha toccato corde sensibili, come il rapporto tra guide specializzate e recensioni online, con la partecipazione di TripAdvisor e Fipe Toscana.

A conclusione erano stati premiati i vincitori del sondaggio sul Personaggio dell'anno 2013, nelle quattro categorie previste dal concorso: cuochi, opinion leader, maitre e sommelier, e barman (111.559 votanti in totale). A seguire, sempre nei saloni dello storico Hotel Baglioni, si era svolto uno show cooking che ha infranto le barriere tra moda e gastronomia, i due pilastri del made in Italy, grazie a stilisti emergenti, poco più che ventenni dello IED, l’Istituto Europeo del Design, di Firenze.

Subito gli studenti hanno accettato e vinto la sfida di sei chef stellati di trasferire in un abito l’essenza di un piatto. Nemmeno l’arte, nella città del giglio, è rimasta fuori la porta, grazie alla collezione di ritratti degli chef e dei protagonisti del cibo, di Renato Missaglia, che per l’occasione ha presentato i primi 4 ritratti di “Produttori a Colori”. La mostra “Cuochi a Colori” ha già fatto il giro d’Italia e sarà presente all’Expo 2015.

Ma è stata la cena di gala il momento che ha veramente riunito i protagonisti della festa, tra brindisi con le bollicine griffate Trento Doc e qualche emozione. Tutti si sono sentiti parte di una comune progetto, con la mission di diffondere, in veste di “ambasciatori”, lo stile italiano, la cultura, la tradizione e il territorio; gli chef anzitutto, spesso con un doppio ruolo di imprenditori e di professionisti del cibo, ormai al centro della filiera alimentare.



E poi i rappresentanti delle aziende che hanno sostenuto la festa e che hanno contribuito mettendo a disposizione i prodotti con cui il resident chef del ristorante dell’Hotel Baglioni, Terrazza Brunelleschi, Richard Leimer (nella foto sopra), un ligure innamorato della Toscana, ha allestito una cena di alto profilo con piatti abbinati ad una selezione di vini del Consorzio Vino Chianti.

Panzerotti di agnello patate e timo del Pastificio Canuti in salsa di capperi, acciughe e lime, crema di Grana Padano Dop

Ha preparato per gli ospiti dei Panzerotti di agnello, patate e timo del Pastificio Canuti in salsa di capperi, acciughe e lime e crema di Grana Padano, seguiti da una Tagliata di manzo St.George selezione Jolanda de Colò con riduzione di Chianti, cipolla rossa al sale e passatina di fave e timo. Trionfo finale di dolci con un macaron di soave lievità, il Pure & Sour di Luca Mannori (nella foto sotto a sinistra) e con il semifreddo “In the Clouds” di Franco Aliberti (nella foto sotto a destra), realizzati entrambi con diverse tipologie di cioccolato Domori.

Tagliata di Manzo St.George selezione Jolanda del Colò con riduzione di Chianti

Tra una portata e l’altra, grandi talenti del settore hanno ricevuto gli “Award 2013 Italia a Tavola-Fipe”: Gianfranco Vissani - che ha ricevuto l’Award nel pomeriggio, subito dopo il talk show -, Gianluca Franzoni, Mattia Pastori, Francesco Gotti e Giada Farina, che proprio quella sera ha spento la candelina dei suoi 33 anni. Il loro merito è quello di essere professionisti che hanno saputo valorizzare al meglio uno dei settori cruciali per l’economia del nostro Paese.



Anch'essi sono stati al centro dell'attenzione, insieme ai vincitori del sondaggio e anche con chi non era arrivato al top delle preferenze. Del resto il direttore di Italia a Tavola e autore dei vari format, Alberto Lupini ha commentato: «Volevamo premiare chi è meglio riuscito nell'anno a rappresentare i colleghi. Il voto popolare non ha creato l'ennesima e inutile classifica di merito. È stata una gara amichevole, così da far conoscere tanti protagonisti, ognuno dei quali è comunque un campione, così come i tanti che, pur meritandolo, non figuravano tra i candidati».

Luca Mannori prepara Pure & SourLo hanno ben compreso quelli che invece al top ci sono arrivati. Lo chef Ilario Vinciguerra, dell’omonimo, ristorante di Gallarate (Va), partenopeo di origine e quindi garante di una cucina solare e genuina, (12.046 voti) nonostante una consolidata stella e i tanti riconoscimenti, era entusiasta della vittoria, ma col suo sorriso di bravo ragazzo si mostrava stupito di aver superato tanti colleghi molto più star di lui.

«Il mio posto è in cucina - ha detto Vinciguerra - dove mi aspettano i 14 ragazzi della brigata. Questo premio è una grandissima soddisfazione, del tutto insperata, ma non cambierà la mia vita. Continuerò ad essere me stesso e a lavorare con le mie idee come ho sempre fatto, e voglio comunicarle attraverso i miei piatti».

Raggianti Angela e Chiara Maci, una passione per cucina nata da piccole (10.268 preferenze). Sì, il riconoscimento le stimolerà a fare sempre meglio, ed già è in vista un progetto tv, questa volta insieme, dopo che il piccolo schermo ha regalato una particolare notorietà a Chiara. L’attenzione al cellulare della neo mamma Chiara, durante la cena, era dovuta al pensiero della piccola Bianca, un mese giusto, affidata per l’occasione ai nonni.

Anche Vincenzo Donatiello (7.226 voti), sommelier dello stellato ristorante Piazza Duomo di Alba, dove lavora a fianco di Enrico Crippa, non nascondeva la gioia per una soddisfazione importante e non ha escluso la possibilità di ampliare la sua attività, dalla cantina alla terra, a contatto con chi il vino lo fa. E chissà, in futuro potrebbe farlo lui stesso, per completare un ciclo affascinante.



Emozionatissima è apparsa Cinzia Ferro, vincitrice nella categoria dei barman con 9.566 preferenze, in testa alla classifica per tutta la durata del sondaggio. «Dietro questa vittoria c’è tanta passione e tanto lavoro - ha detto Cinzia Ferro - ma molto devo a mio marito che mi ha sostenuto in questa professione tradizionalmente maschile». E se non basta l’impegno al bancone, la barlady ora ha anche un ristorante da gestire.

Franco Aliberti e il suo dessert In the Clouds (con copertura Bianco Domori)Riuniti per l’occasione, e altrettanto festeggiati, i personaggi vincitori dell'anno passato, come Sonia Peronaci e Adua Villa che hanno ceduto lo scettro ai nuovi, proprio come si fa a Miss Italia. Ma c'erano anche molti titolari e rappresentanti delle aziende sponsor.

«Partecipiamo a questa iniziativa, e non per la prima volta - ha detto Antonio Lucisano del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana - perché è un’occasione unica per riunire l’alta ristorazione. È un obiettivo che perseguiamo anche noi con Le Strade della Mozzarella di Paestum. Riteniamo che ci sia ancora un margine enorme per la valorizzazione del nostro prodotto e manifestazioni come queste sono un veicolo strategico per farne apprezzare la genuinità e la purezza».

In effetti la sfilata di mozzarelloni di bufala di 3 kg, porzionati poi a tavoli, ha polarizzato l’attenzione di tutti. Anche Christian Sbardella, responsabile marketing del Consorzio dell’Olio Toscano Igp, crede che questa iniziativa sia strategica per promuovere la comunicazione di un prodotto spesso sottovalutato se non addirittura bistrattato: «Comunicarne la qualità a chi poi lo userà nei suoi piatti è il modo migliore di farne conoscere il valore aggiunto ai consumatori. La qualità è il pilastro della economia agraria toscana e non solo e il legame con il territorio è imprescindibile».



Per Sergio Di Sabato, direttore marketing di Kimbo, anche il caffè è diventato uno dei principali asset dell’Italia. Il marchio ha anche conquistato il Premio Anuga 2013 per la migliore campagna internazionale di comunicazione. «È importante essere qui a Firenze - ha detto Di Sabato - e sostenere iniziative come queste perché il caffè fa parte come protagonista del mondo dell’alimentare».



A dimostrarlo con i fatti, dopo il dessert, è stato il suo testimonial Carmine Castellano, campione internazionale di cappuccino e capace di interpretare il caffè in 60 modi differenti. Non a caso napoletano, è fiero del suo espresso vesuviano che, raccomanda: «Va girato in senso anti-orario, anche quando si preferisce berlo amaro». Miscelando creme e preparazioni segrete da lui stesso create crea vere delizie a base di caffè, giocando in equilibri di gusti e colori.

Naturalmente alla festa di Italia a Tavola ha creato una composizione inedita con crema di nocciola. Si è detto fierissimo della sua partecipazione al sondaggio nella categoria Barman piazzandosi al settimo posto con 3.912 preferenze. A completare la grande opera il servizio fumoir. Sicuramente una sorpresa di stile e di gusto, un perfetto ménage a trois condotto dal fumenogastronomo Fabrizio Franchi, dal maestro cioccolatiere Gianluca Franzoni e dagli amici dell'Anag.

Durante il servizio, oltre al cioccolato Domori, sono stati offerti in degustazione: grappa Brunello, cognac Hennessy, whisky Glenmorangie e i liquori Varnelli.

Denis Cecchetti (Pastificio Canuti), Bruno Pessot (Jolanda de Colò), Fabrizio Franchi (Spazio Fumoir) e il giornalista Carlo Ottaviano nell'area fumoir

La festa si è conclusa a tarda notte, con soddisfazione di tutti e - c’è da scommettere - qualcuno sta già pensando alla prossima edizione, con sempre nuove stimolanti e talvolta coraggiose iniziative per un’informazione libera da qualsiasi condizionamento, come ha saputo fare Italia a Tavola in questi anni.

Foto servizio e gallery: Riccardo Melillo e Giulio Ziletti

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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