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Sagre, a processo i Comuni Ricorso dei ristoratori toscani

Fipe e Confcommercio Toscana avviano un’azione giudiziaria contro il lassismo degli enti locali che hanno fatto proliferare il fenomeno delle sagre tarocche. Rivolgersi alla giustizia sembra l’unica strada per salvaguardare i ristoratori da un fenomeno che ha messo in ginocchio l’intera categoria

22 luglio 2011 | 11:09
Sagre, a processo i Comuni 
Ricorso dei ristoratori toscani
Sagre, a processo i Comuni 
Ricorso dei ristoratori toscani

Sagre, a processo i Comuni Ricorso dei ristoratori toscani

Fipe e Confcommercio Toscana avviano un’azione giudiziaria contro il lassismo degli enti locali che hanno fatto proliferare il fenomeno delle sagre tarocche. Rivolgersi alla giustizia sembra l’unica strada per salvaguardare i ristoratori da un fenomeno che ha messo in ginocchio l’intera categoria

22 luglio 2011 | 11:09
 

Sulle sagre siamo quasi al fallimento della politica. Nonostante il lavoro fatto da esperti e associazioni (culminato nella pubblicazione del Manifesto dello scorso settembre), poco o nulla è stato fatto sia a livello nazionale che territoriale. Le sagre dello scarpone come quelle degli scampi in alta montagna continuano ad essere fatte con il colpevole silenzio di Governo, Regioni, Province (enti davvero inutili) e Comuni.



La situazione sembra sfuggire di mano a tutti, al punto che in non poche zone d'Italia, amministratori seri, produttori e ristoratori (di fatto i più colpiti da questa epidemia del tarocco generalizzato) stanno cercando di organizzarsi passando da una rassegnazione ad una reazione giudiziaria. è il caso della Toscana dove, dopo il notevole lavoro fatto sulla questione in questi anni e dopo il tentativo di cercare di responsabilizzare le amministrazioni locali nel regolare il fenomeno, la Confcommercio e la Fipe regionali sono arrivate alla consapevolezza che l'unica strada oggi perseguibile è di rivolgersi alla giustizia amministrativa. Sarebbe questa l'unica strada per salvaguardare i ristoratori toscani da un fenomeno che ha messo in ginocchio l'intera categoria a seguito di una concorrenza sleale basata su occupazione gratuita di suoli pubblici, lavoro spesso 'in nero” e scarsi controlli e garanzie igienico sanitarie.

Aldo Maria Cursano«Si preferisce morire combattendo per i valori in cui crediamo che di stenti - dice il presidente regionale Aldo Maria Cursano - e proprio in questa direzione insieme ai ristoratori del Mugello, area particolarmente colpita da questo fenomeno, il 27 luglio alle ore 15 ci incontreremo in una assemblea a cui parteciperà l'avvocato Paolo Sanchini, uno dei migliori esperti in materia e amico storico di Fipe (con il quale abbiamo già vinto una serie di ricorsi), per fare un'analisi della situazione e affrontare la questione da un punto di vista strettamente legale».

La struttura della Fipe ha chiaramente già studiato e preparato il terreno partendo dal regolamento regionale disatteso dai comuni e sono già molti i ristoratori dell'area pronti a firmare il ricorso. Si tratta di un precedente giuridico che dovrà servire come strumento per risolvere e responsabilizzare da un punto di vista penale le amministrazioni locali che di fatto ad oggi hanno legittimato questa deriva rispetto a dei valori delle sagre autentiche che pure, attraverso il documento firmato dall'associazione delle Pro loco, si erano indirettamente impegnate a valorizzare come un formidabile valore promozionale del territorio.


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28/07/2011 16:00:00
5) Aldo Maria Cursano, un presidente... con le palle!
Inanzitutto ringrazio Italia a Tavola che è sempre molto presente nelle nostre problematiche, e dico bravissimo al presidente Aldo Maria Cursano, un ottimo esempio di come dovrebbero essere tutti i presidenti... con le palle!!!


28/07/2011 15:59:00
4) Avanti così
Caro Alberto, non posso che essere d'accordo. Prosegui così. Un abbraccio.


28/07/2011 09:40:00
3) I ristoratori devono tutelarsi da soli
Penso che sia arrivatro il momento di non stare con i piedi in due staffe, come fanno le associazioni di categoria, che purtroppo non possono tutelarci come dovrebbero, devono fare associati in tutte le direzioni e non possono prendere posizioni di parte, pertanto sarebbe utile e indispensabile che i ristoratori si tutelino da soli. Oltre alle sagre paesane che da molto tempo vengono inventate in tutti i modi e di tutti i colori, c'è anche la vergogna dei buoni pasto delle varie organizzazioni, che senza meno c'è un giro di affari che supera diversi milioni di euro, e tra l'altro vengono usati per la spoesa al supermercato, cosa ridicola. Questo dalle associazioni non è mai stato notato? Aprite gli occhi gente, aprite gli occhi... Noi ristoratori siamo supercontrollati, e le sagre le fanno nel bel mezzo della strada senza scrupoli e con personale vaccinato?


28/07/2011 09:37:00
2) Era l'ora di portare avanti questa iniziativa!
Era davvero l'ora! Sottoscrivo l'iniziativa, e spero che ci terrete informati sugli sviluppi futuri. Grazie.


28/07/2011 09:36:00
1) Ristoratori, fate più autocritica...
I ristoratori dovrebbero fare autocritica piuttosto che arrampicarsi sugli specchi con queste iniziative, si domandino come mai alcuni dei loro locali sono sempre più vuoti. E poi è ora di finirla con il corporativismo, sia chiaro io alle sagre paesane, farlocche o meno, non ci vado ma valuto sempre più con attenzione i ristoranti ai quali dedico la mia attenzione, ci deve esser più libertà, chi ha piu tela fili....gli altri chiudano in miseria.




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